Domani su Rai3 l’inchiesta di “Presa Diretta” sul sisma. Accumoli, i primi indagati

Tre terremoti devastanti in due mesi, 299 morti, 13mila sfollati e interi paesi rasi al suolo. Tutto questo si poteva evitare? Se ne parlerà domani sera, lunedi 27 a Casa Italia – Presa Diretta in onda su Rai3.

(da rainews.it) Nell’inchiesta sul crollo del campanile di Accumoli – dove perse la vita un’intera famiglia: Andrea e Graziella Tuccio, con i due piccoli figli Stefano e Riccardo spunta una lettera (risalente a marzo 2010) scritta dal Vescovo dell’epoca, Monsignor Delio Lucarelli come riporta oggi ‘la Repubblica’. Una lettera indirizzata al sindaco Stefano Petrucci e all’allora Commissario delegato del sisma post 97, in cui annunciava che erano stati effettuati dei lavori alla Chiesa a seguito forte sisma dell’Aquila: “Abbiamo dato corso a interventi di messa in sicurezza per l’eliminazione del pericolo – si legge – e atti a dare fruibilità al complesso parrocchiale”.

A distanza di 7 anni vengono a galla indiscrezioni. Secondo i Carabinieri del Nucleo Investigativo e i Finanzieri della Tributaria, gli interventi in questione erano del tutto inutili. Avevano semplicemente applicato due staffe di ferro su una pietra che si stava staccando, senza neanche aver presentato un progetto approvato dal Genio Civile e senza le autorizzazioni edilizie necessarie. Ma grazie alle pressioni del vescovo, secondo gli investigatori, la chiesa riaprì ai fedeli. Infatti dopo il sisma – che colpì il capoluogo abruzzese – era stata emessa un’ordinanza di sgombero della struttura.

La relazione del Genio Civile (redatta dopo due sopralluoghi) parlava chiaro: c’erano segni di cedimento. Il primo cittadino revocò quell’ordinanza di sgombero – proprio a seguito della lettera – senza nemmeno verificare cosa fosse stato fatto al campanile. Gli investigatori – in base alla prima sintesi di indagine, che ha preso in esame anche la missiva dell’alto prelato – hanno denunciato all’autorità giudiziaria 15 persone: il vescovo, il sindaco (per omicidio colposo e disastro colposo), i tecnici che hanno lavorato sui progetti di miglioramento sismico finanziati con fondi pubblici, un impresario e un ingegnere.

Foto: RietiLife ©

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