L’Ingv torna sullo sciame sismico nel Centro Italia e lo fa con il suo presidente Carlo Doglioni: “Dal 24 agosto 2016, inizio della sequenza sismica più importante e drammatica dal terremoto dell’Irpinia del 1980, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha lavorato costantemente, assicurando alla Nazione una informazione permanente, rapida e puntuale sul fenomeno in atto. In sei mesi sono stati localizzati oltre 55.000 terremoti, numero che di solito si raggiunge in 5 anni”.
“Questo lavoro – aggiunge Doglioni – immane è stato svolto dal personale di ruolo e precario dell’Ente con un grande sforzo, senza risorse aggiuntive e con vera abnegazione: a loro va il ringraziamento di tutto l’Ingv. Il Direttore del Centro Nazionale Terremoti (Cnt) ha dato le proprie dimissioni agli organi di vertice dell’Ente solo ed esclusivamente per sopraggiunti problemi familiari e rimarrà in carica fino all’espletamento della nuova procedura selettiva. Nel frattempo l’Istituto ha continuato e continua, 24 ore su 24, a monitorare i nostri vulcani e i terremoti che colpiscono il territorio italiano”.
“L’Istituto rimane un Ente di ricerca solido ed è un attore fondamentale del Servizio Nazionale della Protezione Civile: con coesione svolge i suoi compiti istituzionali al massimo livello di professionalità. Nonostante la sofferenza finanziaria in cui versa, l’Ingv seguiterà a operare con determinazione per raggiungere risultati scientifici sempre più avanzati” ha concluso il presidente Ingv. Foto (archivio) RietiLife ©