Dopo le polemiche per il servizio de Le Iene su terremoto e scuole reatine (leggi), un rappresentante dei genitori, Mauro Giovannelli, scrive a RietiLife per denunciare quello che definisce “uno sciacallaggio mediatico” nei confronti del Marconi.
LA LETTERA A RIETILIFE
Spett.le Redazione, quale componente rappresentante dei genitori in seno al Consiglio di Istituto del plesso Marconi-Sacchetti Sassetti di Rieti, mi determino alla stesura della presente ritenendo doveroso reagire avverso condotte che non ho difficoltà a definire di vero e proprio sciacallaggio, mediatico e non, di cui è destinatario il predetto Istituto Comprensivo.
Ormai da mesi la sede del Marconi è al centro di discussioni e viene da più parti additata come uno degli immobili meno sicuri della città; il servizio realizzato da Le Iene, andato in onda domenica scorsa, rispetto al quale non posso che prendere atto della parzialità e della strumentalizzazione dell’intervento, altro non ha fatto che alimentare voci, che alla luce delle verifiche effettuate da tecnici del Comune, nonché dalla tecnici DICOMAC, non possono che qualificarsi infondate.
E’ indubbio che in periodo pre-elettorale l’argomento possa far gola a chiunque e si cerchi, chi più chi meno, di cavalcare l’onda; tuttavia detto atteggiamento finisce con il riflettere la poca lungimiranza di coloro che credono di essere genitori più bravi degli altri ovvero depositari di una scienza infusa e della verità assoluta e che in tali vesti cercano di offrire una versione personalizzata dello stato dei fatti.
La complessità della materia, di cui non può non tenersi conto specie nel momento dell’emergenza, avrebbe dovuto, e dovrebbe ancor oggi, condurre tutti ad un atteggiamento prudente ed aperto al dialogo e non ad uno sterile muro contro muro; dialogo che avrebbe dovuto servire da stimolo ad un conseguente approccio di natura pragmatica.
Per quella che è la mia esperienza, il dialogo c’è stato (con un aggiornamento pressoché costante), ma qualcuno probabilmente non ha interesse a dirlo.
Proprio per questo, in un contesto di disinformazione (preordinata ???) preso atto dell’esistenza di un vero e proprio tiro al bersaglio nei confronti dell’Istituto Comprensivo Marconi-Sacchetti Sassetti avverto la duplice esigenza di replicare avverso l’incontrollata diffusione di notizie che si ritengono prive di fondamento ed in pari tempo di prendere ferma posizione nell’ottica di tutelare, ancorché non ce ne sia bisogno, la professionalità dei docenti e di tutto il personale Ata ed amministrativo che opera all’interno dell’Istituto; personale che ha sempre improntato ed orientato le proprie azioni e decisioni nella esclusiva tutela degli alunni.
Vorrei, quindi, sottoporre ai Vs Lettori alcune considerazioni, che vogliono costituire unicamente un invito a riflettere in ordine a:
1) l’aggressione mediatica. Rispetto alla modalità con cui Le Iene hanno operato all’interno dell’Istituto, va detto che la società editrice del programma è stata destinataria di una lettera di contestazione e diffida a mandare in onda parte dei servizi realizzati all’interno della Scuola, avendo gli inviati agito prevaricando le regole in un luogo in cui, tra le altre cose, si insegna ai ragazzi a rispettarle. E’ giusto che la collettività sappia che gli inviati de Le Iene, anziché dedicare tempo a registrare la presentazione e la spiegazione degli interventi effettuati sull’edificio, dopo aver intervistato il Sindaco, si sono chiusi all’interno di un’aula senza munirsi delle necessarie autorizzazioni da parte del Dirigente Scolastico e del Consiglio di Istituto per svolgere interviste a persone non identificate. Orbene, preso atto del fatto che la diffida è stata rispettata e che le interviste realizzate non sono state trasmesse, l’invito che intendo rivolgere ai Lettori è il seguente: perché se ci si muove alla luce del sole, e si crede di essere paladini della verità, si devono aggirare le regole?. Perché non è stata chiesta la necessaria autorizzazione? Quale è la verità che si intende difendere?
2) Il contenuto del servizio. In proposito rilevo che il servizio è stato montato a doppia velocità: una prima parte lenta e con un crescendo di immagini (in larga parte non riguardanti il Marconi e per la parte che lo riguardavano riferire ad uno stato dei locali anteriore all’esecuzione dei lavori) tesa ad ingenerare (semmai ce ne fosse bisogno!) ansia e paura, ed una seconda parte a maggiore velocità ottenuta per il tramite del montaggio di spezzoni di interviste ai rappresentanti della Provincia e del Comune di Rieti, cui ha fatto seguito la visualizzazione per qualche secondo di un elenco da cui emergerebbe che in Provincia ben ventitré scuole non sarebbero sicure ed a norma. In proposito la riflessione che sottopongo ai lettori è: perché durante il servizio andato in onda non è stata mostrata la data del documento recante l’elencazione delle Scuole “non a norma” ? Perché lo stesso non è stato esibito ai soggetti intervistati?
A questo punto un elemento per i Lettori, per aiutarli a decifrare il quadro: il documento mostrato dovrebbe (il condizionale è d’obbligo stante la celerità con cui è stato inquadrato) essere stato redatto nel 2010 e diffuso nel 2011, e dovrebbe recare un’elencazione riferita allo stato degli immobili nell’anno 2004, e non terrebbe conto dei lavori eseguiti successivamente a detto anno. E questi dati sono noti allo scrivente perché in questo periodo i rappresentanti dei genitori, così come i docenti ed il Dirigente Scolastico contrariamente a quanto si cerca dimostrare all’esterno non sono stati “in letargo”, ma al contrario sono stati sempre attenti e pronti a chiedere chiarimenti e delucidazioni agli organi competenti.
Allora il poco tempo nell’inquadratura serviva per tacere quanto appena sopra? Che senso ha parlare di indici che ancorché pubblicati nel 2011 contenevano informazioni non aggiornate e riferibili come detto a più di dieci anni fa?
3) Circa l’obbligo di redigere l’indice di vulnerabilità. Dopo la messa in onda del servizio è tornata di stretta attualità la tematica della obbligatorietà dell’indice di vulnerabilità sismica degli edifici. Su internet, ed oserei dire anche al Bar Sport – intendo richiamare il testo a firma di Stefano Benni – ciascuno di noi si improvvisa esperto in materia ed è in grado di discutere in ordine all’indice di vulnerabilità sismica. Non intendo addentrarmi su una questione molto complessa rispetto alla quale, per buona pace di tutti noi e dei vari teoreti, di questa o quella interpretazione, si pronuncerà (spero quanto prima!!!) il TAR del Lazio.
Rilevo soltanto che stando alla vigente normativa nell’immediatezza dell’evento sismico, l’obbligo dell’Ente è di procedere a controlli, ed aggiungo che prima ancora di obbligo giuridico lo stesso appare essere un dovere morale. In proposito per quanto a mia conoscenza i controlli sugli immobili dell’Istituto Comprensivo Marconi-Sacchetti Sassetti, sono stati eseguiti così come gli interventi richiesti dalla DICOMAC (illustrati proprio durante l’open day), che però stranamente non interessavano né Le Iene né i fautori del loro intervento.
4) A proposito di gestione condivisa. A questo punto, non senza rammarico, offro un piccolo scoop per i vostri Lettori. In data 27 dicembre 2016 presso la scuola Cislaghi (facente parte dell’Istituto Comprensivo Marconi-Sacchetti Sassetti) si è tenuto un incontro cui avrebbero dovuto essere invitati i rappresentanti di classe dei genitori. L’utilità dell’incontro per i genitori era stata valutata durante il Consiglio di Istituto del 17 novembre u.s., allorché al sig. Tullio Ciogli (consigliere di Istituto, che sollecitava l’adozione di iniziative non rientranti tra le attribuzioni dell’organo collegiale) era stato suggerito di convocare un’assemblea dei rappresentanti di classe dei genitori cui invitare Sindaco, personale dell’Ufficio Tecnico ed i componenti del Consiglio di Istituto; l’intento era quello di consentire una partecipazione attiva dei genitori eletti rappresentanti di classe in un confronto con il Comune, su cui avrebbe potuto poi riferire a tutti i genitori.
L’incontro è stato convocato con messaggio di posta elettronica a firma del medesimo Tullio Ciogli in data 26 dicembre per il successivo 27 dicembre il cui contenuto di seguito si riporta: “Carissimi Tutti, come detto nello scorso Consiglio di Istituto, siamo alfine riusciti a convocare una Assemblea per avere, in sintesi, un aggiornamento sullo stato degli Edifici di competenza dell’Istituto, in particolare dell’edificio sede del Marconi, e sulle prossime scelte sull’organizzazione logistica degli edifici dell’Istituto. L’Assemblea è convocata per il prossimo 27 dicembre alle ore 10:30 presso la Cislaghi a Quattro Strade. Sono stati invitati: Sindaco, Ing. Peron, Dirigente Scolastico, membri del Consiglio di Istituto, Rappresentanti di Classe di tutte le classi dell’Istituto, Rappresentanti degli Insegnanti e del Personale ATA.Colgo l’occasione per fare a Tutti Voi i migliori auguri di Buon Natale, Tullio Ciogli”
L’iniziativa sarebbe stata anche ottima se non fosse stato che oltre al Sindaco, all’Assessore Mezzetti al personale dell’Ufficio Tecnico del Comune ed alla gran parte del Consiglio di Istituto vi abbiano partecipato unicamente tre genitori, uno dei quali era Tullio Ciogli. La sorpresa si è avuta quando subito dopo il “blitz” de Le Iene, dai genitori presenti all’Open day, si è appreso apprendere che i rappresentanti di classe dei genitori non hanno mai avuto notizia dell’incontro con l’Ufficio Tecnico e con il Sindaco, ancorchè nella convocazione i medesimi rappresentanti venivano indicati come invitati. Ed allora il quesito cui non trovo una risposta è: a chi giova indicare come invitati i rappresentanti di classe dei genitori se poi gli stessi non sono stati invitati? Perché stavolta il tam tam sui programmi di messaggistica telefonica nel caso dell’incontro del 27 dicembre non ha funzionato?
Concludo questo mio messaggio, con l’auspicio che in una situazione come quella che ormai da mesi la nostra terra sta vivendo, torni a prevalere il buon senso e che il dialogo costruttivo avviato tra gli Enti ed i vari organi dell’Istituto Comprensivo Marconi-Sacchetti Sassetti possa essere replicato per gli altri Istituti, in maniera tale da costituire un punto di partenza e non solo un punto di arrivo a tutela dei nostri ragazzi.
Le porte dell’Istituto comprensivo Marconi- Sacchetti Sassetti, sono aperte per i genitori degli alunni iscritti e per quelli che vorranno iscriversi affinché possano visionale l’immobile….ultimo quesito….quanti sanno che il tetto della sede principale del Marconi è in legno?
Con i migliori saluti
Mauro Giovannelli
La redazione di RietiLife, come sempre, è a disposizione degli interessati per eventuali repliche
Foto: RietiLife ©
http://www.cityrumors.it/notizie-teramo/cronaca-teramo/393276-teramo-le-iene-brucchi-verifiche-sulle-scuole-40-giorni.html
Gentile sig. Giovannelli, piuttosto che sprecare tempo in difese d’ufficio, se fossi in Lei porrei ai nostri Amministratori (Sindaco ed Assessore ai Lavori Pubblici in primis) una domanda di disarmante semplicità: “quante sono le scuole sismicamente ad alto rischio di competenza del Comune?”. Ad oggi mi sembra che, tra mille giri di parole, non si voglia rispondere a tale domanda, adducendo peraltro le scuse più fantasiose – tra le quali credo di aver sentito l’esecuzione di fantomatici lavori che avrebbero modificato il livello di vulnerabilità degli edifici precedentemente stimato. Sig. Giovannelli, concorda con me che se lavori di adeguamento o, almeno, di miglioramento sismico ne fossero stati fatti, sapremmo per certo (in quanto a base della progettazione degli stessi) il nuovo valore di vulnerabilità sismica raggiunto? Suvvia, non prendiamoci in giro, perché – altrimenti – se Lei sostiene che “alcuni genitori si credono più bravi di altri” mi potrebbe sorgere il dubbio che alcuni altri si credano ancora più bravi di quelli che, secondo Lei, si credono già di se per se più bravi di altri…
Poi, nel momento che segnala che il tetto del Marconi è in legno, quasi a voler instaurare una sorta di paragone con i “famigerati” tetti in cemento armato posti a mo’ di cappello sui vecchi edifici, intuisco che Lei non è un tecnico. E porta a domandarmi: dove vogliamo andare a parare? Me lo spieghi, perché io non l’ho capito.
Giuseppe Melchiorre
Buona sera sig. Melchiorre ,
l’intento della lettera è chiaro, perchè c’è scritto: ho semplicemente ritenuto di puntualizzare alcuni aspetti della vicenda del Marconi che potrebbero essere sfuggiti alla collettività ed invitare la stessa a porsi domande.
Ciò detto, per quanto concerne i lavori eseguiti Le chiarisco che, come già scritto, nel corso dell’Open Day i lavori sono stati illustrati, ed a scanso di equivoci sono quelli che sono stati richiesti dalla autorità addette ai controlli tra cui la DICOMAC.
Per quanto concerne la vulnerabilità sismica, nel corso dell’incontro del 27 dicembre era stato anticipato ai presenti l’accordo con l’Università La Sapienza di Roma per l’aggiornamento degli indici, fermi come credo sia a tutti noto ad una decina di anni fa.
Successivamente nel corso della presentazione dell’accordo del 20 gennaio u.s., il Prof. Braga ha chiarito con estrema chiarezza che sarà opportuno procedere con l’aggiornamento degli indici avuto riguardo ai lavori effettuati nel corso del tempo sugli edifici e solo al termine di ciò sarebbe stato possibile parlare di adeguamento ovvero di interventi di miglioramento sismico. La seduta era pubblica e vi ha preso parte anche il rappresentante del Comitato Scuole sicure che ha accolto positivamente l’iniiziativa.
Ciò detto, è certamente importante procedere con gli aggiornamenti degli indici, ma con l’anno scolastico in corso ed in assenza di un provvedimento normativo che esentasse dai rispetto dei giorni minimi di didattica (solo lo scorso 10 febbraio il decreto Gentiloni è intervenuto inserendo l’esenzione), coverrà con me che ogni diversa decisione sarebbe stata oggettivamente impraticabile.
Come rappresentante eletto dai genitori in seno al Consiglio non avevo altra possibilità che vigilare e chiedere aggiornamenti e delucidazioni alle autorità compententi, così come hanno fatto anche il Dirigente Scolastico e gli altri rappresentanti presenti in Consiglio di Istituto; di quanto fatto ho ritenuto notiziare la collettività.
Non impongo alcuna chiave di lettura, né ho inteso sperticarmi in alcuna difesa d’ufficio che, per dirla tutta. mi sembra traspaia tra le righe della sua gratissima nota.
Cordiali saluti
Mauro Giovannelli
Gentile sig. Giovannelli, recuperi in rete il documento Prot. 2016-0055636-GEN del 16/09/2016, indirizzato dal V settore LL.PP. del Comune di Rieti a Sindaco, Assessori, Segretario Comunale e Dirigenti Comunali. 15 scuole hanno IR<0.3. Il resto sono purtroppo chiacchiere e, ribadisco, mere difese d'ufficio.
Cordiali saluti.
Giuseppe Melchiorre
ALL INN
Se trovate in palestra la colonna spostata di qualche centimetro.. so’ stato io
Egr. Sig. Melchiorre,
come detto non sono depositario della verità assoluta né della scienza infusa.
Narrare e riferire come sono andati gli eventi (quanti sapevano della condotta degli inviati delle Iene dentro al Marconi, quanti sapevano dell’incontro del 27/12 ? ), non vuol dire difendere questa o quella tesi.
Io, contrariamente da altri, ho sempre mantenuto un atteggiamento aperto verso ogni argomento e ipotesi attivandomi nei confronti degli Enti preposti onde ottenere informazioni e chiarimenti; e tanto sin dai primi giorni del mese di settembre, prima ancora della riapertura delle Scuole.
Non le sfuggirà certo che per essere rappresentante dei genitori ho almeno un figlio che frequenta il Marconi e, quindi, l’interessamento non è di facciata come magari potrebbe credersi.
Ho reperito in rete la nota cui Lei fa riferimento ed evidenzio che la stessa non contrasta con quanto da me scritto. Anzi aggiungo un altro elemento: l’ing. Scansani, co-firmatario del documento, era uno dei tecnici presenti nell’incontro del 27/12 ed ha relazionato i presenti ( questi ultimi pochi per i motivi noti ed esplicati nella mia prima nota) sui lavori eseguiti.
Sottolineo io mi sono limitato a dire che al Marconi gli interventi effettuati sono stati quelli indicati dalla DICOMAC e che io stesso sono convinto che quanto fatto possa costituire un punto di partenza e non un punto di arrivo.
Personalmente credo, come già riferitoLe, che nell’emergenza sarebbe stato difficile fare di più.
Cordiali saluti
Mauro Giovannelli