Via libera alla demolizione dell’Ospedale Grifoni. Il complesso che ha subito gravi danni nel corso dei vari terremoti, sarà interessato nelle prossime settimane dalla demolizione. L’edificio, come indicato nell’ordinanza, è composto da un nucleo storico dove era ospitato il convento dei frati cappuccini e dove nel 1929, dopo i restauri era nato l’ospedale Francesco Grifoni, dall’omonima donazione e da altre di vari amatriciani illustri e dalla chiesa di Santa Caterina Martire.
Il vecchio edificio in particolare nella facciata ovest “che costeggia la strada – come si legge nell’ordinanza- presenta un evidente ed incipiente meccanismo che costituisce fonte di pericolo per la pubblica incolumità”. Accanto al vecchio edificio, l’ala più recente (edificata tra il 1968 e il 1976). Visto i vincoli presenti sul vecchio edificio, nell’ordinanza è previsto sia il mantenimento della Chiesa di S.Caterina, sia dell’ex refettorio del convento dove è presente un affresco che raffigura l’Ultima Cena e che dalla documentazione in possesso sembra risalire al XVII secolo. A demolizione ultimata è prevista la realizzazione di un “involucro protettivo in legno in corrispondenza del corpo dell’ex Refettorio”.
Previsto anche in loco il recupero degli “apparecchi elettromedicali presenti e della documentazione clinica significativa”. Questo dopo il parere subordinato dell’autorità giudiziaria, visto che l’immobile è sottoposto a sequestro. Sempre all’interno dell’edificio originario è presente anche “la ex cella monastica di San Giuseppe da Leonessa, nella quale si presume possano essere presenti una tela raffigurante il santo e un inginocchiatoio di rilevanza storico, artistica e devozionale”.
Proprio a proposito, per questi bene è prevista la richiesta al Coa e al Nis dei Vigili del Fuoco un “recupero dei sopramenzionati beni mobili, qualora ancora presenti”. Fu proprio nel convento dei padri cappuccini che morì il 4 febbraio del 1612 San Giuseppe da Leonessa. Nell’ottobre del 1639 i leonessani, approfittando proprio di un terremoto, compirono il “sacro furto” ai danni degli amatriciani che turbati dal momento e dalle scosse, non si accorsero della salma sottratta. Un’area, quella dell’ex ospedale di Amatrice, colpita da un fenomeno di frana come ha spiegato nelle settimane scorse il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Lo stesso ha parlato di una destinazione futura dell’area come possibile parcheggio, ma naturalmente ora è troppo prematuro pensare ad una destinazione. Di certo, questa demolizione contribuirà anche a risolvere un problema di circolazione, in una futura riutilizzazione della strada che fino al 24 agosto portava ad Amatrice e che per il momento non è ancora percorribile tranne per i soccorsi. (dal Corriere di Rieti – Marzio Mozzetti) Foto (archivio) RietiLife ©