Maxi-indagine a Poggio Nativo dei Carabinieri Gruppo Forestale: sei le persone (due imprenditori e quattro dipendenti comunali) nei guai per illeciti relativi ad appalti e favori. Il giro, però, appare più grande, con altri indagati ancora non colpiti da misure cautelari.
Il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Rieti e personale del Gruppo Carabinieri Forestale sta notificando delle ordinanze di misure cautelari a firma del Giudice Indagini Preliminari del Tribunale di Rieti e più precisamente:
“Misura interdittiva di esercitare attività di impresa per 12 mesi” a carico di M. P. (titolare della omonima ditta individuale) e A.D. (socio e consigliere di un’altra ditta).
- Misura interdittiva della sospensione per 12 mesi dall’esercizio di pubblici uffici a carico di due dipendenti comunali, M.F. e G. R.
- Misura interdittiva della sospensione per 8 mesi dall’esercizio di pubblici uffici a carico di 1 segretario comunale A.L.
- Misura interdittiva della sospensione per 5 mesi dall’esercizio di pubblici uffici a carico di 1 dipendente comunale, T.F.
Il procedimento penale prende avvio da un “illecito ambientale in bianco”, cioè un illecito edilizio perpetrato sulla scorta di un provvedimento autorizzativo formalmente legittimo ma, di fatto, contrastante con disposizioni di legge e di regolamento del Comune di Poggio Nativo, in quanto non è possibile realizzare un centro di raccolta all’interno di una zona agricola.
L’intensa attività di indagine portata avanti dal NIPAF di Rieti e dal Comando Stazione di Montebuono, è stata caratterizzata da intercettazioni telefoniche (2015-2016), sequestri documentali, perquisizioni all’interno di uffici pubblici e di abitazioni private.
Il gip ha ritenuto vi fossero elementi tali da rendere necessaria l’emissione delle citate misure cautelari almeno per i soggetti presumibilmente coinvolti nei reati relativi a: Turbata libertà degli incanti, Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, Abuso d’ufficio, Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Al di là delle esigenze cautelari, del pericolo di reiterazione dei reati e del pericolo di commissione di delitti della stessa specie, comunque, vi sono ulteriori indagati ed ulteriori reati contestati dalla Procura della Repubblica di Rieti all’interno del fascicolo del Pm Rocco Gustavo Maruotti per Traffico di influenze illecite, Usurpazione di funzioni pubbliche, Induzione indebita a dare o promettere utilità, Appropriazione indebita.
Il vice sindaco (deceduto il 23/12/2016) del Comune di Poggio Nativo, più volte sindaco dello stesso Comune, per il periodo oggetto di indagine 2012-2015 ha gestito la stragrande maggioranza degli appalti pubblici che il Comune ha affidato e ha gestito in modo personalistico tutto quanto attiene alla cosa pubblica condizionando in modo vistoso tutte le procedure sia di assegnazione degli appalti, sia le modalità e le tempistiche di liquidazione dei crediti vantati dalle imprese creditrici del Comune.
In buona sostanza, le imprese che versavano periodicamente gli importi richiesti dal vice sindaco alla Pro Loco di Poggio Nativo, di fatto gestita dallo stesso, venivano favorite in vario modo.
“Oggi viene dato un duro colpo a quella che è stata una pluriennale gestione illecita, un colpo messo a segno contro quei dipendenti pubblici che, dovendo essere grati per qualcosa, risultavano al servizio non della collettività ma di richieste da assecondare, violando non solo le disposizioni amministrative che regolamentano la vita degli Enti Locali ma anche il codice penale. Allo stesso modo un duro colpo viene assestato contro imprenditori locali che, per continuare a ricevere appalti dal Comune e sperare di ottenere tempestivamente la liquidazione dei crediti vantati dall’Ente, erano disponibili a versare ingenti e periodiche somme che erano poi nella disponibilità di chi gestiva e decideva in quanto amministratore della cosa pubblica” scrivono i Carabinieri. (da Comunicato Carabinieri – NIPAF) Foto: Francesco PATACCHIOLA ©