Troppe chiese e monumenti avrebbero potuto almeno in parte essere salvate e invece sono crollate con le successive scosse.
Ad Amatrice, denunciano i superstiti del terremoto in una lettera a Franceschini inviata al sito Emergenza Cultura, la messa in sicurezza e il recupero del patrimonio culturale procedono con “irresponsabile lentezza” dovuta a “carenza di personale e di mezzi da parte del Mibact”.
Noi, sottolineano, “siamo stati tenuti fuori, si è ignorato il nostro patrimonio di conoscenza capillare del territorio (…) trattati come estranei alla nostra città”. Foto (archivio) RietiLife ©