Il direttore di RietiLife, Emiliano Grillotti, ricorda Ajmone Filiberto Milli, decano dei giornalisti reatini morto oggi a 91 anni.
“Dove non entra il freddo non entra nemmeno il caldo” mi ripeteva ogni qualvolta gli domandavo come facesse a portare la maglia di lana anche d’estate. D’inverno invece, di lana era il cappellino “perché chi, come noi, non ha niente in testa, deve riparare il cervello dalle intemperie“.
Look a parte però, girava sempre con un “accessorio” buono per tutte le stagioni, da portare sotto braccio: il giornale! Ho conosciuto Ajmone nel 1996, appena cominciai a mettere piede nel mondo del giornalismo e poi al Corriere di Rieti dove per moltissimi anni, ogni giorno, lo avevo come vicino di scrivania.
“Emiliano, quando arriva un fax avvertimi tu, io intanto mi tolgo l’apparecchio (acustico) così scrivo tranquillo” – frase che mi ripeteva tutte le volte. Ligio al suo volere, e sempre rispettoso, ad ogni beep del fax, gli urlavo, prendevo il foglio e glielo portavo alla sua scrivania e ricevevo in cambio un suo sorriso di ringraziamento.
Un giorno, all’arrivo dell’ennesimo fax, mi avvicinai e da dietro gli urlai a squarciagola all’orecchio “Ajmoooneeee, il fax!!!“: non mi ero accorto però che non aveva tolto l’apparecchio e, ovviamente, sobbalzò dalla sedia e fece lui un urlo: “Emiliano che c…. urli!”.
Tutta la redazione scoppiò in una risata e dopo il mio imbarazzo iniziale ridemmo anche noi. Di aneddoti e di cose importanti che ho imparato da lui ce ne sono talmente tante da scriverci un libro. Già i libri, la sua passione. A te che mi ripetevi sempre, sin da quando ero ragazzo, che io non sono “un fotoreporter” ma “il fotoreporter”, mando un grosso abbraccio.
Foto: Francesco PATACCHIOLA ©