In redazione, all’attenzione del direttore, è giunta una lettera da Piazza Tevere e sul caso della palazzina danneggiata dal sisma LEGGI. A scriverci è Michaela Miluzzi.
La mattina del 30 ottobre eravamo tutti presenti e tutti sappiamo come purtroppo è andata.
Quello che in pochi sanno è che per noi non è finita lì, ma si sono susseguiti giorni e mesi di difficile gestione e serenità. Non siamo stati supportati al massimo inizialmente ma lo abbiamo compreso, essendoci città completamente rase al suolo.
Con proteste ed insistenza abbiamo avuto una perizia che ha definito il primo piano inagibile, mentre gli altri (secondo, terzo e quarto) agibili. Un’assurdità. Dopo notte dormite in macchina e nuove proteste abbiamo avuto un nuovo sopralluogo ed una nuova perizia: palazzo inagibile e pericolante.
Dopo di ciò siamo stati ridistribuiti in hotel, con costante assenza delle istituzioni. Attenzione: non vogliamo essere ricoperti d’oro o un palazzo nuovo in 2 giorni, chiediamo solo risposte.
Dopo nuove proteste e richieste di assistenza siamo stati mandati via dall’hotel con la richiesta di cercarci una sistemazione permanente in degli appartamenti privati. Dopo due mesi di assenza da casa non abbiamo alcuna assistenza sulla casa inagibile. Una casa che è un pericolo anche per chi vive nei dintorni o per chi parcheggia nelle vicinanze. Per non parlare delle ragazze proprietarie del Red Devil che si ritrovano con un’attività bloccata e quindi senza lavoro.
Non riceviamo notizie chiare e nemmeno un supporto morale. Siamo i fantasmi di un terremoto che ci dipinge come terremotati fantasma. Siamo vicini a tutte le vittime e i cittadini di città che in toto non esistono più. Ma anche noi abbiamo perso tutto, una casa pagata con sacrifici e piena anche dei nostri effetti personali, utili nella quotidianità, non reperibili (essendo il palazzo inagibile non si può entrare a recuperare nulla, se non quando i Vigili del Fuoco ti accompagnano).
Non è possibile che in tutti questi mesi una città relativamente piccola ha già dimenticato, ha già archiviato. Noi non siamo cronaca, noi siamo realtà purtroppo. Chiediamo solo che ci sia data una risposta definitiva perché ci siamo ritrovati senza casa, senza aiuti e nuove spese.
Grazie
Foto (archivio) RietiLife ©