Tagliavento agli arbitri reatini: “Non bisogna arrivare in Serie A per provare emozioni” / FOTO

L’arbitro internazionale Paolo Tagliavento ieri a Rieti per incontrare gli arbitri reatini. Dal sito dell’Aia di Rieti il racconto della riunione tecnica.

Riunione tecnica particolare, interessante ed unica ieri sera presso i locali di Via di Mezzo 161. Ospite d’onore, annunciato, Paolo Tagliavento il quale si è messo a totale disposizione degli arbitri reatini condividendo la sua esperienza di quasi 200 gare di Serie A e anni di arbitraggio a livello internazionale. La particolarità della riunione è stata che il buon Paolo non ha voluto portare slide o filmati dimostrativi di proprie partite per insegnare tecnica ma si è aperto raccontando la sua esperienza, i suoi aneddoti ma soprattutto le sue emozioni. Così facendo, è stato in grado di toccare veramente nel profondo un’assorta platea.

Tagliavento, che ha detto di sentirsi a casa, vista l’atmosfera familiare della Sezione di Rieti, ha raccontato dei suoi inizi, del suo approccio ad un mondo, quello arbitrale, che fin da piccolo ha sentito che avrebbe fatto parte della sua vita. Sognava di diventare arbitro ed ha coronato il suo sogno ovvero quello di arrivare ai vertici di questo sport. Ma ciò che è emerso come filo conduttore di tutto il suo lungo discorso è l’emozione: “non bisogna arrivare in Serie A per provare emozioni”. Questa è una profonda verità che solo chi ha calcato campi di calcio di qualsiasi categoria nella veste di arbitro può capire e può garantire che sia vero. Tutto poi, però, passa anche dalla crescita che è un passaggio fondamentale per poter ambire a importanti traguardi.

La crescita passa dall’errore: mettere nel proprio bagaglio di esperienze più situazioni possibili evita di ripetere gli stessi errori; studiare il proprio compito e confrontarsi con i colleghi sono momenti fondamentali per la crescita di un arbitro e tutto ciò passa dal nostro luogo di aggregazione per eccellenza ovvero la Sezione. Dopo il suo lungo intervento Paolo Tagliavento non si è sottratto da molte domande che, soprattutto i più giovani, gli hanno sottoposto passando dalla tensione pregara all’utilizzo degli auricolari con la sestina arbitrale durante gli incontri. Entusiasti tutti i partecipanti che, nonostante una riunione sui generis, hanno potuto apprezzare ed imparare da un personaggio di spicco per il movimento arbitrale italiano.

Foto: AIA RIETI ©

Print Friendly, PDF & Email