Riceviamo e pubblichiamo la nota dello Snals firmata dal segretario Luciano Isceri.
Lo Snals-Confsal, per il tramite del proprio Ufficio legale specializzato in diritto del lavoro, ha intrapreso tutte le azioni più opportune avanti alla Magistratura per la piena salvaguardia di 6 delle 9 insegnanti di scuola elementare e dell’infanzia in possesso del Diploma Magistrale ad indirizzo sperimentale, illegittimamente depennati dalle Graduatorie ad Esaurimento e di Istituto di I e II fascia, per l’effetto dell’errata interpretazione della normativa vigente da parte del Miur.
Tale operazione di “pulizia delle graduatorie” da parte dell’Amministrazione ha già trovato adeguata censura da parte di molti Fori italiani, Ordinari e Amministrativi, in quanto si pone in palese contrasto sia con i principi costituzionali, sia con la normativa di fonte primaria e, non da ultimo, con le regole poste a salvaguardia dell’efficacia del giudicato, essendo gli esclusi, in molti casi, già vincitori di precedenti giudizi che avevano predicato il valore abilitante del titolo di studio posseduto.
“Trattasi in sostanza di insegnanti che erano stati inseriti in graduatoria non sulla scorta di false documentazioni ma in base a titoli dichiarati e consegnati più volte all’amministrazione scolastica provinciale e allo stesso Giudice Ordinario in occasione del ricorso per ottenere l’inserimento in graduatoria senza che mai alcuno abbia rilevato illegittimità. Ci sorprende la sortita dell’USR che pare abbia voglia di misurarsi in sede legale su un argomento che è tutt’altro che chiaro addossandosi la responsabilità di un danno grave ed irreparabile per le 9 maestre in questione (e non sono solo 9) sulle quali si sono accesi i riflettori” ha dichiarato il segretario provinciale dello SNALS, il quale ha già attivato la segreteria regionale e nazionale per le necessarie azioni politiche al riguardo.
Gli uffici della Segreteria Provinciale di Rieti e di Poggio Mirteto, con il supporto dei Legali di fiducia dello Snals-Confsal, sono a disposizione di chiunque abbia ricevuto l’ingiusto decreto di depennamento e voglia approfondire le modalità di salvaguardia dei propri diritti venuti meno attraverso l’atto amministrativo.
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