Stop alla burocrazia per recuperare i ritardi nella consegna delle stalle mobili e salvare gli animali che si ammalano e muoiono per il freddo, con le temperature scese ampiamente sotto lo zero. E’ l’allarme lanciato dagli agricoltori e dagli allevatori terremotati della Coldiretti nel denunciare il complesso iter burocratico e i ritardi accumulati che stanno mettendo a rischio la vita di migliaia di animali rimasti per il sisma senza adeguata protezione.
Si stima che appena il 15% delle strutture di protezione degli animali siano state realizzate ormai da troppi mesi dalle drammatiche scosse e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti a stare fuori al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti.
“Con le temperature crollate fino a -10 non ci sono carte che tengano e serve ora uno sforzo comune per superare le difficoltà sinora incontrate e alleggerire il percorso per l’arrivo delle strutture, risolvendo al contempo i problemi nell’allaccio dell’energia elettrica e dell’acqua, senza le quali le stalle montate non possono ospitare adeguatamente gli animali” denuncia la Coldiretti che chiede subito un immediato cambio di passo per alleviare le difficoltà nelle aziende dove occorre anche garantire subito una sistemazione a quegli agricoltori e allevatori che hanno avuto le case crollate o lesionate.
In questo contesto, anche se tardivamente, una risposta – conclude la Coldiretti – viene dall’ordinanza che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al 100% delle spese sostenute.
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