A quattri mesi dal terremoto del 24 agosto di magnitudo 6.0, che alle ore 3.36 ha colpito le province di Rieti e Ascoli Piceno, con pesanti danni e vittime ad Amatrice e Accumoli, la sequenza sismica in Italia centrale ha superato le 40.500 scosse, interessando un’area molto estesa tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Lo rileva l’Ingv, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e precisa che sono 880 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4; 50 con magnitudo compresa tra 4 e 5; 5 quelli con magnitudo maggiore o uguale a 5.
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