L’architetto Giovanni Pietro Nimis, uno dei protagonisti della ricostruzione dopo il sisma del ’76 che ha colpito il Friuli, questo week end sarà a Rieti, Amatrice e ad Ascoli Piceno per portare il suo contributo e per confrontarsi con i tecnici e gli amministratori su un tema fondamentale come quella della pianificazione e della rigenerazione urbanistica delle città distrutte dal terremoto. Nimis a Rieti e ad Ascoli Piceno, partendo del suo libro “Autobiografia di una Ricostruzione” in cui racconta la sua esperienza in Friuli, si confronterà con gli architetti del luogo e parlerà della sua esperienza in Fiuli dove ha curato i piani generali e particolareggiati di Gemona del Friuli e di Artegna e il piano generale di Venzone: a Gemona inoltre ha curato anche i progetti per la ricostruzione dell’area centrale del capoluogo.
Venerdì 9 dicembre alle ore 17.00 Nimis incontrerà gli architetti reatini presso la sede dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Rieti in piazza Vittorio Emanuele 17 in un dialogo con il giornalista Daniele Scopigno: l’incontro, cui è stato invitato il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, ha fatto già registrare il tutto esaurito. Il giorno seguente, sabato 10 dicembre, la mattina alle 11.30,incontrerà ad Amatrice il sindaco Sergio Pirozzi mentre nel pomeriggio interverrà nella sede dell’ Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Ascoli Piceno.Questa è la seconda iniziativa organizzata dall’Ordine degli Architetti di Rieti dopo il covegno “La ricostruzione possibile” che si è svolto il 26 novembre scorso nell’ambito delleiniziative promosse dal coordinamento dell’assemblea permanente degli Ordini degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori delle Province interessate dagli eventi sismici di agosto e ottobre scorsi.
“Come spiegato nel convegno “La ricostruzione possibile” – spiega il presidente dell’Ordine degli Architetti di Rieti, Franco Brizi – Abbiamo voluto avviare un percorso di conoscenza per far comprendere il nostro ruolo in un momento difficile come quello attuale nel quale le energie di tutti coloro che sono legati ai luoghi colpiti dal terremoto devono essere sostenute non solo per riedificare gli edifici ma per rigenerare i piccoli centri creando un modello sociale ed economico. In questo senso dopo un incontro generale nel quale abbiamo contestualizzato il ruolo dell’architetto nella fase di prorgrammazione e pianificazione degli interventi, abbiamo colto al volo la possibilità di ospitare Nimis che è stato protagonista in Friuli di interventi di rigenerazione urbana che potrebbero essere presi ad esempio e da stimolo per la ricostruzione dei borghi dell’Appennino”.
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