Dal vescovo di Rieti Domenico Pompili il grazie alla “amatriciana solidale” preparata ieri nella base antartica italo-francese Concordia, a Dome C. “Saluto con piacere questa iniziativa – ha detto il vescovo Pompili – che viene dagli estremi confini del pianeta. Per noi che siamo nell’immediato margine del disastro causato dal terremoto, è un motivo di speranza, perché ci fa sentire che Accumoli e Amatrice non sono dimenticate, ma restano nel cuore di tanti in ogni nazione. E le condizioni estreme in cui si è svolto momento di solidarietà, è in fondo esso stesso un messaggio. Indica che costruire e vivere è sempre possibile se si impara a conoscere l’ambiente circostante. Insieme alle offerte, che saranno spese per l’acquisto di container abitativi, accogliamo dunque questa preziosa lezione per il futuro”.
Il primo dicembre, Antarctica Day, è stato celebrato nella stazione antartica italo-francese Concordia, a Dome C, con una iniziativa di vicinanza ai terremotati dell’Italia centrale: una “amatriciana solidale”, preparata dal cuoco della base, Giorgio Deidda, e molto gradita dai 67 ricercatori e tecnici attualmente presenti in base. Lo riferisce una nota del Cnr. Al di là dell’aspetto gastronomico, che ha consentito ai nostri connazionali di recuperare una parte delle calorie spese nel lavoro – che in esterna si svolge a una temperatura intorno ai -40 gradi centigradi sotto zero – l’aspetto più significativo della cena è stato ovviamente quello del pensiero rivolto agli italiani colpiti dal sisma.
“E’ stato un momento bello e significativo”, spiega lo station leader di Concordia, Nicola La Notte, dell’Unità Tecnica per l’Antartide dell’ENEA. “In modo ovviamente volontario, abbiamo dato indicazione a tutti coloro che lo desiderassero di effettuare un versamento tramite l’sms 45500. Non si tratta soltanto di esprimere vicinanza come connazionali, abbiamo infatti coinvolto anche i colleghi francesi con cui condividiamo la base, che sono stati non meno di noi entusiasti dell’idea, ci è parso il modo migliore per celebrare la giornata antartica”. “Già in precedenti occasioni ci siamo stretti con i colleghi francesi in un momento di solidarietà comune”, aggiunge Angelo Domesi del CNR, assistente al technical manager della stazione.
“Per esempio quando abbiamo issato le bandiere a mezz’asta dopo l’attentato contro Charlie Ebdo. Proprio perché così lontani dai nostri paesi, in questi momenti di difficoltà e di dolore ci sentiamo, in realtà, ancora più vicini”. Concordia si trova infatti a oltre 15 mila km. dall’Italia e a circa 1.200 Km dalla costa antartica dove – nella Baia Terra Nova – si trova l’altra stazione antartica italiana, Mario Zucchelli. Concordia è posizionata a oltre tremila metri di quota sul plaetau antartico, in condizioni ambientali estreme, eppure funziona in modo permanente, sia in estate (la stagione nella quale ci stiamo inoltrando), sia in inverno. Le attività sono gestite dal PNRA (Programma Nazionale di Ricerca in Antartide) che è coordinato da CNR ed ENEA, rispettivamente per la parte scientifica e logistica: l’Italia è attiva nella ricerca antartica da oltre trent’anni e conta ormai, con quella in corso, 32 spedizioni scientifiche.
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