Pronto soccorso più umani nel Lazio grazie ai ragazzi del Servizio civile.È l’obiettivo del progetto di umanizzazione dei servizi di emergenza e urgenza degli ospedali della Regione Lazio che vede la presenza di circa 70 giovani volontari del Servizio civile in 16 Pronto soccorso. L’iniziativa è promossa dalla Asl Roma 2 insieme alle Asl Roma 1 e 3 e alle Aziende sanitarie locali di Rieti e Latina.
I volontari saranno il “volto amico” all’interno delle strutture sanitarie di primo soccorso: si affiancheranno al personale sanitario e presteranno assistenza garantendo informazione, orientamento e accoglienza alle persone e alle famiglie in attesa di essere visitate e di ricevere le prime cure.
“E’ un’azione che favorisce l’umanizzazione dei luoghi di cura, migliorando l’attività di accoglienza di primo livello e la fruizione dei servizi, in particolare per le persone più fragili come anziani e stranieri – spiega l’assessore regionale alle Politiche sociali, sicurezza e sport Rita Visini – Il progetto è anche uno strumento efficace per contrastare il sovraffollamento dei Pronto soccorso per bisogni non appropriati per i quali sarebbe meglio rivolgersi agli ambulatori di cure primarie o al medico di famiglia”. I volontari hanno già cominciato un percorso formativo con medici, infermieri e psicologi per prepararsi a gestire in modo efficace la relazione con gli utenti e l’attività di orientamento ed accoglienza. Tra le sedi di attuazione del progetto ci sono, a Roma, i Policlinici Umberto I e Tor Vergata, l’Ospedale San Giovanni, il San Filippo Neri e l’Eastmann. I volontari sono presenti anche presso il San Giovanni Evangelista di Tivoli, il San Camillo De Lellis di Rieti e i Presidi ospedalieri di Latina, Terracina e Fondi. A questi si aggiungeranno a breve il San Camillo Forlanini a Roma e l’Ospedale San Paolo di Civitavecchia.
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