Primo. Da solo. Il Rieti balza in vetta con una vittoria sudata contro la Flaminia: decide Dieme (nella foto il momento del gol), ma è Scotto l’uomo partita, per il gol del pari che azzera il vantaggio ospite e per l’assist decisivo al compagno di squadra, entrato nella ripresa.
Un successo voluto fortemente: s lo si è visto da gioco. E se la gara è stata emozionante, lo è stato ancor di più il “terzo tempo” vissuto a pochi metri dal rettangolo di gioco: la squadra, lo staff tecnico e la dirigenza, invece di rientrare negli spogliatoi a festeggiare, ha preso la strada del piazzale dello stadio raggiungendo il murales dedicato alla memoria di Manlio Coletti, lo storico tifoso amarantoceleste scomparso prematuramente qualche giorno fa. Il volto disegnato da Moreno Colasanti e magistralmente dipinto in pochissime ore, è stato il punto di ritrovo di Scotto e compagni che incrociando i tifosi che uscivano dallo stadio, hanno voluto farsi fotografare sotto quel faccione simpatico e guascone, di un ragazzotto buono e amico di tutti che ha lasciato un vuoto incolmabile al centro della curva nord. Foto e applausi, qualche lacrima, la pelle d’oca che affiora inesorabile e poi tutti sotto la doccia per metabolizzare quello che possiamo definire “un giorno di ordinaria euforia”
“Il Flaminia è la squadra che ha impressionato più di chiunque altro – dice patron Riccardo Curci – ma noi non abbiamo mollato un centimetro e questa vittoria ci ripaga per quanto fatto in campo, nonostante le fatiche di Sansepolcro. Ho visto un gruppo lottare su ogni pallone, ho visto una reazione veemente al gol iniziale del Flaminia e questi tre punti ce li godiamo. In corsa abbiamo cambiato modulo, siamo passati dal 3-5-2 al 3-4-3, segno tangibile di un allenatore coraggioso che non ha paura di giocarsi le partite. Non è mio solito parlare dei singoli – conclude Curci – ma oggi permettetemi di dare una nota di merito a Valeri: rappresenta il nostro movimento giovanile che cresce di partita in partita”.
Soddisfatto e realista anche il tecnico reatino Fabrizio Paris che fa una disamina lucidissima e obiettiva del match: “Siamo stati anche un pizzico fortunati, ma aiutati dalla forza di volontà che ci ha assistito fino alla fine: potevamo accontentarci anche del punto, ma mettendo le tre punte abbiamo dimostrato di voler ad ogni costo questa vittoria. Siamo partiti non bene – prosegue – abbiamo preso gol, potevamo subirne un altro, ma le tre partite in otto giorni si sentivano. Poi abbiamo reagito, abbiamo creato ma la cosa più evidente è che i ragazzi anche a costo di perderla, volevano la vittoria. La gestione dei cambi? Fortuna, anzi, culo”.
Rammaricato, ma sereno, Pierluigi Vigna tecnico del Flaminia parla di “qualche disattenzione di troppo in una partita che con un pizzico di concretezza in più sottoporta, avremmo portato a casa almeno un punto. Peccato perché in questo momento raccogliamo meno di quanto creiamo: l’avevamo preparata bene, l’abbiamo interpretata nella maniera giusta, ma tre pali e le tante occasioni create non sono bastate per evitare addirittura la sconfitta. E’ un periodo-no: speriamo che presto la ruota girerà al contrario”
Pronosticare un eventale gol dell’ex tra le fila del Flaminia non era difficile: sette volti noti, sette ex, tra cui quello di Andrea “Ciccio” Cardillo che a Rieti ha lasciato un ricordo indelebile e che dopo 9’ sblocca la partita, ma senza esultare. “Dell’esperienza reatina ho ricordi indelebili – sottolinea l’attaccante capitolino – Oggi per me era una partita speciale ed importante: peccato per la sconfitta, meritavamo qualcosa di più, ma gli episodi ci hanno penalizzato. Abbiamo poco da rimproverarci”.
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Foto: Gianluca VANNICELLI / Agenzia PRIMO PIANO ©