Domani, sabato 5 novembre ci sarà un’assemblea pubblica per capire ed agire in sicurezza per i figli. L’ha indetta il Comitato Scuole Sicure.
“Dopo il tragico terremoto del 24 agosto – scrive in una nota il Comitato – tutti noi genitori abbiamo guardato la scuola Capranica di Amatrice crollata con occhi increduli, ossessionati dall’idea che pochi giorni dopo sarebbero dovute riprendere le attività scolastiche nei tanti, troppi, edifici vulnerabili di Rieti e provincia. Così, come in tante altre città del centro Italia, è nato il Comitato scuole sicure da un gruppo di mamme e papà che hanno semplicemente cominciato a chiedersi come mai una scuola ‘agibile’ e oltretutto ristrutturata recentemente potesse venire giù così facilmente. Supportati da ingegneri, architetti, geologi e avvocati abbiamo raccolto e studiato tantissima documentazione, molta è reperibile in rete ma pochissima fornita dalla pubblica amministrazione. Ed è proprio per questo che oggi siamo stati costretti a procedere con la diffida a Sindaco e Presidente della Provincia di Rieti per non essersi nemmeno degnati di rispondere alla nostra richiesta di accesso agli atti del 15 settembre. Questa mancanza di trasparenza non fa che accrescere la nostra principale preoccupazione, quella che le istituzioni, soprattutto fino al 30 ottobre, non abbiano minimamente compreso la dimensione del problema. È sotto gli occhi di tutti, infatti, la sottovalutazione dello stato di vulnerabilità delle strutture scolastiche (e non solo) e di un territorio come il nostro ad alta pericolosità sismica. Non aver compreso che, dopo la tragedia del 24 agosto, andavano immediatamente messe in campo tutte le azioni possibili di mitigazione del rischio sismico a Rieti e nel resto della provincia, ci ha portato con due mesi di ritardo a chiudere delle scuole che si sapeva benissimo fossero ad elevato rischio strutturale e non (come inequivocabilmente sancito dalla DGR 220/2011). Tanto per fare degli esempi, all’assemblea tenutasi il 28 ottobre nel plesso scolastico Minervini-Sisti alcuni genitori si sono sgolati per cercare di richiamare l’attenzione del Sindaco sull’ipotesi almeno di riportare gli alunni della scuola d’infanzia, attualmente alla Sisti dichiarata ad alto rischio, nell’edificio della Minervini invece dichiarata strutturalmente sicura. Oggi non comprendiamo come si valuti ancora possibile l’assurda ipotesi di tenerla aperta durante i lavori di sistemazione del tetto, ammesso che siano questi gli interventi risolutivi per l’adeguamento sismico della struttura. Per non parlare della situazione nelle scuole medie superiori, passando dal Palazzo studi al Liceo scientifico, da Ragioneria al Rosatelli, numerose sono state le occasioni in cui abbiamo chiesto di prendere in considerazione strutture alternative e, anche se non spetta certo a noi, ci siamo permessi anche di suggerirne alcune che oggi vengono adottate per dislocare in sicurezza le 11 classi della succursale del Liceo scientifico. Ed è proprio quello che chiediamo per tutte le altre scuole certificate ad alto rischio, soluzioni alternative che vanno da strutture esistenti e verificate antisismiche a strutture provvisorie quali moduli prefabbricati, passando anche per i doppi turni dove praticabile in accordo con i genitori. Di questo si parlerà domani sabato 5 novembre dalle ore 17,30 presso il Parco di via Liberato Di Benedetto, con autorevoli interventi di geologi e ingegneri che proveranno a chiarire alcuni aspetti scientifici dei fenomeni in atto“.
Foto (archivio) RietiLife ©