(di Roberto Pentuzzi) La partita a scacchi del PalaSojourner la vince Nunzi su Markovski e Rieti porta a casa un importante successo su Scafati 81-70. Un superlativo DeShawn Sims, con 32 punti ed 11 rimbalzi mette il proprio timbro su un match molto combattuto, che si è deciso nel terzo quarto con la mossa del coach amarantoceleste di mettere in campo il capitano Nicolò Benedusi che ha annientato la regia del play avversario Naimy.
La partita è vibrante fin dall’inizio, la scelta di coach Markovski è quella di rinunciare al lungo Johnson, mandando in campo la guardia americana Fischer. Dopo lo strappo iniziale della Npc che prende un vantaggio (10-4) grazie al suo basket veloce e difficile da marcare, il secondo fallo di Chillo costringe coach Luciano Nunzi a toglierlo per dare spazio da un evanescente Giacomo Eliantonio.
Sims fa spettacolo in mezzo ai tanti lunghi della Givova che ha in Fantoni uomo di grande efficacia, il coach reatino toglie Eliantonio e prova ad inventare capitan Benedusi da quattro, chiude il primo quarto in svantaggio 22-23.
Con tanti titolari in panca per riposo, Rieti soffre ancora la fisicità dei campani, fino al rientro in campo di Matteo Chillo, DeShawn Sims e del play Alessandro Zanelli, che cambia completamente l’inerzia della gara: si va al riposo sul 41-37.
Come detto è proprio la frazione dopo l’intervallo a creare il divario tra le due squadre, che poi rimarrà tale fino alla fine (61-48), se poi in campo hai un americano come Sims, che fa canestro quando vuole, a poco serve la fisicità messa in campo da Fantoni ed Ammannato. Sono i ritmi degli amarantocelesti che mettono in seria difficoltà Rieti, che conquista 2 punti in classifica importantissimi.
Tabellini.
Rieti: Finizii ne, Quintili ne, Casini 3, Della Rosa 2, Benedus 2, Eliantonio, Zanelli 14, Trevisan, Chillo 16, Sims 32, Di Prampero 2, Pepper 10. All. Nunzi, vice Rossi e Matteucci
Scafati: Fisher 6, Crow 2, Fantoni 17, Naimy 15, Baldassarre 4, Ammannato 15, Panzini, Perez, Matrone, Santiangeli 11 All. Markovski
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©