(di Sabrina Vecchi) Capita che si assista alla trasposizione teatrale di un film e se ne rimanga delusi, così come talvolta può capitare il contrario. La regola non vale per “7 minuti”, di Stefano Massini, portato prima in teatro per la regia di Alessandro Gassman e poi diretto per il grande schermo da Michele Placido: con le dovute distinzioni tra generi diversissimi, entrambe le versioni non deludono, anzi, colpiscono per la loro forte identità.
Il film “7 minuti” dall’applauditissimo red carpet dell’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma è stato proiettato in anteprima ieri sera al cinema Moderno di Rieti grazie ad un’iniziativa promossa dal progetto ABC della Regione Lazio in collaborazione con comune di Rieti, Roma Lazio Film Commission e l’organizzazione del prestigioso festival cinematografico della Capitale su cui si spegneranno i riflettori oggi. (L’articolo continua sotto le foto)
Presenti alla serata il regista Michele Placido e l’attrice Ottavia Piccolo, unica del cast ad aver preso preso parte sia alla versione per il teatro che a quella per il cinema, ed anche una delle poche attrici italiane in grado di rendersi intercambiabile in maniera disinvolta senza cali di intensità a favore di entrambe le forme espressive.
“È stato difficile fare un film del genere, si fanno solo commedie“, dice Placido, che ha trovato capitali in Francia e in Svizzera prima che si aggiungesse la Rai. Il regista aggiunge la gioia di tornare nuovamente a Rieti dove è di casa e si trova sempre calorosamente accolto.
La sua ottima regia tira fuori un film che indugia sapientemente sulla bellezza appassita delle protagoniste, combattive e poi sconfitte, aggressive e poi di nuovo fragili, alle prese con la difficile scelta tra dignità e salario fisso, nella quotidianità grigia della vita di fabbrica che ha sepolto sogni ed azzerato entusiasmi. Certo, c’era da vincere facile se si considera che a un testo forte come quello di Massini e una tournée teatrale trionfale si sono aggiunte le interpretazioni di – undici attrici undici – che dialogano con la macchina da presa con cotanta foga.
Rivelazione Fiorella Mannoia, conferme Cristiana Capotondi nella parte di sua figlia e le sempre più convincenti Ambra Angiolini e Violante Placido calate alla perfezione in personaggi tutti da scoprire. Fanno parte del cast inoltre la sanguigna Maria Nazionale, e poi Clémence Poésy, Bailkissa Maiga, Sabine Timoteo, Anne Consigny. Una squadra in rosa che è una macchina da guerra – donna anche la produttrice Federica Vincenti, compagna di Placido – e che invita a riflettere sul passato ma soprattutto sulle scelte per il futuro, incluse quelle che dovranno affrontare i nostri figli e quelli delle protagoniste. Inno alla vita nonostante le crude difficoltà, il film lascia la speranza di un mondo migliore incarnato nell’imminente venuta al mondo di un neonato. Femmina, ovviamente.
Foto: Renzi ©