La visita a Rieti del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini è stata anche l’occasione per i genitori del Comitato Scuole Sicure di ribadire le preoccupazioni per le condizioni delle strutture scolastiche locali e consegnarle una lista degli istituti cittadini, con l’indicazione del grado di rischio strutturale e vulnerabilità sismica. Il ministro, ricordando che il Miur non ha competenza diretta sulle strutture scolastiche, ha spiegato che “dal 2014 il governo ha stanziato risorse per le scuole, con specifiche misure antisismiche. L’impegno – ha ribadito – continua ed è assoluto. Ma è un lavoro che va accompagnato sul territorio”. Foto: Emiliano GRILLOTTI ©
Mi piacerebbe sapere quando verranno consegnate, al Governo tutto, anche le liste degli edifici pubblici che non sono attualmente antisismici; quella delle strutture commerciali che non sono considerabili antisismiche; quella dei doposcuola anch’essi non propriamente antisismici che hanno ospitato i nostri figli ante e post sisma; quelle delle abitazioni priivate che per forza di cose non sono tutte antisismiche o comunque non hanno tutte lo stesso grado di resistenza alle scosse. Questi sono solo alcuni degli edifici frequentati quotidianamente dai nostri figli e da noi stessi, ma soprattutto qualcuno si è mai chiesto se nelle scuole, oltre al problema di tenuta statica ci sono le giuste condizioni igienico sanitarie? Se gli impianti elettrici e idraulici sono a norma? Se i nostri figli e il personale didattico operano in condizioni di corretta salute e sicurezza? Se hanno materiale didattico, libri, strumenti musicali, sapone, carta igienica, porta carta igienica? Con questo non intendo sottovalutare il problema e men che meno difendere qualcuno, soprattutto il Governo, ma questa, per me, fin dall’inizio è risultata un’iniziativa eccessiva, irragionevole e dettata dal terrore. Ma chi ci da la certezza che quando sono a casa con noi, i nostri figli, siano più sicuri che a scuola qualora ci fosse un sisma importante? E’ solo quello il pericolo che corrono negli edifici scolastici? Troppo spesso chi ci vede indicare la luna, irraggiungibile, si sofferma a guardare il dito e non la luna stessa. Perdonate lo sfogo.