Raccolti 2.600 euro dalla Filarmonica Volere è Potere e dall’Associazione Nazionale di Polizia di Stato – Sezione di Pontedera per aiutare la rinascita della scuola di musica del Corpo Bandistico Città di Accumoli. I fondi raccolti saranno consegnati direttamente alla banda di Accumoli venerdi prossimo.
L’ultima iniziativa è stata la cena di beneficenza dove più di 150 persone hanno contributo alla raccolta tra cui il ViceQuestore Fezza, la Soprano Maria Cioppi e il generale dei Paracadutisti Praticò.
L’iniziativa dal titolo emblematico “Noi vogliamo continuare a suonare” giunge al termine di un percorso iniziato subito dopo il terremoto con due cene nelle pizzerie “Da Tiziano” e “Rewind” e proseguite con il concerto della Banda tenutosi il 28 settembre scorso presso il Teatro ERA. Al concerto oltre la banda hanno partecipato i maestri dell’Accademia Musicale Toscana e dell’Accademia della Chitarra con la partecipazione straordinaria della soprano Maria Cioppi, reduce dall’inaugurazione del Teatro dell’Opera di Dubai. Particolarmente significativo l’intervento musicale della cantante Natalia Buzzi nata a Rieti, provincia terremotata, che ha cantato tre pezzi di Lucio Battisti nato a Poggio Bustone a pochi km dalla zona colpita dal sisma. Durante la serata sono stati accolti i vespisti del Giro d’Italia in Vespa, manifestazione volta a sensibilizzare sul tema dell’autismo e che raccoglie fondi per le famiglie con figli autistici.
La banda è luogo di aggregazione sociale e culturale, e, specie in città piccole, rappresenta l’anima musicale della comunità. Riportare i bambini a suonare nella scuola di musica, dice Eugenio Leone, presidente della Filarmonica pontederese, significa innanzitutto ridare speranza e fiducia a tutti, dice Eugenio Leone, ed offrire un’opportunità di crescita e radicamento nella comunità.
Calogero Pace durante la cena ha ricordato l’impegno delle tante associazioni di volontariato che si impegnano quotidianamente per aiutare gli altri e per sostenere iniziative solidali e per aiutare direttamente nelle zone terremotate le persone colpite dal sisma.
Foto: RietiLife ©