(di Matteo Carrozzoni) “Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”. Oltre 700 studenti hanno manifestato attraverso la città per chiedere strutture scolastiche sismicamente sicure. Partito dal piazzale della stazione alle 9.15, il corteo si è diretto verso piazza Vittorio Emanuele II, percorrendo viale Canali e via Cintia e creando non pochi disagi al traffico cittadino, con viale Canali e viale Morroni bloccati per una mezzora.
“Abbiamo ritenuto giusto far sentire la nostra voce – ha affermato la rappresentante del Liceo Scientifico Carlo Jucci Greta Corradi – La sicurezza nella scuola italiana e soprattutto quella reatina dopo il sisma del 24 agosto, è poco considerata. Chiediamo di poter frequentare scuole sicure per la tranquillità nostra e dei nostri genitori”.
A darle manforte Andrea Eleuteri, rappresentante del Liceo Classico Marco Terenzio Varrone: “I certificati di agibilità non ci bastano, pretendiamo di sapere se sono stati effettuati lavori di adeguamento sismico e che vengano stanziati dei fondi per le scuole che non sono in sicurezza sismica”.
Sono tanti, sempre sorridenti ma non per questo poco decisi e motivati; sorreggono striscioni con scritto “Sicuri da morire” o “Futuro incerto e scuole inagibili, i vostri tagli non sono più ammissibili“. Accendono fumogeni e cantano cori, sono ben organizzati e marciano compatti. Gli organizzatori della manifestazione ed i rappresentanti di istituto hanno pensato a tutto, c’è chi lancia i cori col megafono e chi si occupa del servizio d’ordine, affinché tutti procedano ordinatamente, fino all’arrivo nella piazza principale di Rieti, dove hanno elencato le loro motivazioni indirizzandole idealmente a sindaco, presidente della provincia e prefetto, tutti assenti per la visita del presidente Renzi ad Amatrice, prevista per questa mattina. (il servizio continua sotto)
“Una manifestazione senza colori politici – ha affermato Francesca Mazzetto, rappresentante dell’Itc Luigi di Savoia – Ci siamo uniti tutti per un solo scopo. Hanno aderito tutte le scuole superiori della città e di Passo Corese, in nome della sicurezza e senza strumentalizzazioni politiche”. Tutti uniti, sollevando cori in favore della sicurezza delle scuole, ma anche contro il premier Renzi, che non è stato risparmiato da slogan piuttosto duri.
Gli studenti, arrivati in piazza, hanno ottenuto un incontro in Prefettura: a riceverli il capo di Gabinetto Raffaella Viscogliosi, che ha raccolto le richieste – fondi per rendere le scuole sicure in ottica antisismica – ma anche ricevuto tutte le problematiche dei vari istituti rappresentati. Erano davvero di tutta la città e dalla provincia. “Siamo qui per rappresentare tutti, anche elementari e medie” hanno detto uscendo dalla Prefettura i sei delegati, accompagnati dal sindaco Simone Petrangeli che si è detto vicino alla lotta dei ragazzi LEGGI.
Dopo i genitori oggi è stato il turno dei ragazzi. La città chiede di essere informata e rassicurata sulle condizioni di sicurezza degli edifici scolastici del nostro territorio, notoriamente a rischio sismico. Ora la parola spetta alle istituzioni, dalle quali ci si attendono risposte.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©