E’ stato presentato ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa nella Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, il protocollo operativo per l’accertamento della guida in stato di ebbrezza alcolica e di alterazione da stupefacenti alla presenza del Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, del Procuratore Generale, Giovanni Salvi, del Sostituto Procuratore Generale, Arcibaldo Miller e del Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, Roberto Sgalla.
Il Protocollo operativo consentirà una più efficace attuazione della normativa sull’omicidio e lesioni personali stradali che ha elevato ad autonome figure di reato le condotte di chi provoca la morte ovvero lesioni personali gravi o gravissime, con violazione delle norme del codice della strada.
All’inasprimento delle pene fa da cornice un articolato sistema di circostanze aggravanti: tra queste rivestono un ruolo strategico quelle che puniscono la guida in stato di ebbrezza alcolica ed in stato di alterazione per l’assunzione di stupefacenti.
Per rendere effettiva l’applicazione delle circostanze aggravanti anche nell’ipotesi in cui il conducente responsabile si rifiuti di essere sottoposto ad accertamenti dello stato di alterazione connesso all’uso di alcool e di sostanze stupefacenti, il legislatore ha ritenuto necessario introdurre la possibilità di procedervi coattivamente.
All’indomani dell’entrata in vigore della norma sono state elaborate da diverse Procure della Repubblica direttive operative al fine di orientare ed uniformare l’attività di polizia giudiziaria, soprattutto per gli accertamenti coattivi, ritenendo, per la maggior parte, ammissibile il prelievo ematico coattivo. In particolare, la Procura Generale di Roma, nel ritenere legittimo il prelievo coattivo del sangue, ha condiviso con la Polizia di Stato e la Regione Lazio un protocollo a livello distrettuale.
Con l’accordo vengono definiti l’iter procedurale, le modalità del prelievo, le sostanze da ricercare ed i campioni biologici da custodire, disciplinando ed uniformando tutte le attività inerenti l’accompagnamento e l’accertamento coattivo dello stato di alterazione. Al contempo, le strutture dei presidi ospedalieri, diffusi nel territorio della regione, formeranno il proprio personale sanitario per eseguire, in tempi brevi, tutte le operazioni connesse ai prelievi sia ematici che salivari e rendere disponibili gli esiti alla polizia giudiziaria.
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