“Si preannuncia come una stagione al ribasso. Avremo meno prodotto, ma la qualità sarà preservata”. Teodoro Colantoni, olivicoltore di Poggio Nativo conferma le previsioni diffuse da Coldiretti alla giornata nazionale dell’olio extravergine di oliva celebrata a Firenze la scorsa settimana.
Le sue previsioni, elaborate sulla base di informazioni raccolte sul campo, inquadrano una stagione che tutti davano per forza in tono minore rispetto ai fasti della precedente, eccezionale per quantità e qualità. “La scorsa campagna è stata fantastica in tutti i sensi. Quest’anno – aggiunge Colantoni – puntiamo a limitare le perdite. Speriamo solo che le condizioni climatiche restino favorevoli e che le temperature scendano sensibilmente per abbattere il tasso di umidità. Tireremo le somme alla fine della raccolta che inizierà nei prossimi giorni e comunque entro la metà del mese”.
Le previsioni indicano per Rieti, che annovera la pregiata Dop Sabina, un calo produttivo in linea col dato del Lazio dove quest’anno la produzione di olio extravergine (dati Ismea–Unaprol diffusi da Coldiretti) si attesterà a 13.570 tonnellate, con una diminuzione di 7.307 tonnellate (-35%) rispetto alla campagna 2015.
“Dopo una annata straordinaria come quella 2015, era inevitabile la battuta d’arresto. Ma non è il caso di drammatizzare perché – commenta Roberto Scano, direttore della Coldiretti di Rieti – grazie ai nostri olivicoltori che hanno proceduto nei tempi indicati ai trattamenti necessari a prevenire e contenere gli attacchi della mosca olearia avremo comunque un prodotto di qualità”. Il vero nemico quest’anno sono stati gli agenti climatici e gli sbalzi di temperatura che hanno inibito la fioritura delle piante. “La certezza è che il nostro olio – aggiunge Enzo Nesta, presidente provinciale della Coldiretti – si confermerà all’altezza degli elevati standard di qualità che ne fanno il principale valore aggiunto. Certo, proprio perché ne avremo meno costerà più dell’anno scorso, ma invito comunque i consumatori a comprare extravergine di origine certificata dai nostri soci produttori, dai nostri frantoi, dalle nostre aziende. Cambiare abitudini di spesa e indirizzarsi verso prodotti a buon mercato – conclude Nesta – può apparire conveniente, ma in quel caso non abbiamo alcuna garanzia sulla qualità, né sulla provenienza”.
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