Come oramai tradizione, la Npc Rieti si è recata a fare una seduta di team building presso il Parco degli Scoiattoli di Terminillo.
Questa mattina, i ragazzi del presidente Giuseppe Cattani, accompagnati dal direttore sportivo Gianluca Martini, il team manager Roberto Feliciangeli, la fisioterapista Claudia Petrangeli e guidati da coach Luciano Nunzi e coach Alessandro Rossi hanno affrontato i tre percorsi di difficoltà crescente (verde blu e rosso) del parco avventura creato da Enrico Faraglia sul Monte Terminillo.
Tutti i ragazzi, imbragati, muniti di casco e seguiti in massima sicurezza, sono stati molto bravi nell’affrontare i percorsi acrobatici tra gli alberi. Il passaggio tra le varie piattaforme di legno, posizionate a varie altezze sugli alberi e collegate tra loro con ponti tibetani, nepalesi, passerelle di tronchetti, liane, teleferiche e reti, richiede una buona dose di concentrazione, equilibrio, muscoli e anche coraggio.
Capitan Benedusi, il più esperto, è stato il primo a cominciare e a terminare, con sicurezza ed agilità, i tre livelli. Sotto lo sguardo attento ed i consigli di Enrico Faraglia, quasi l’intero gruppo è arrivato fino in fondo, completando i percorsi verde, blu e rosso.
“La squadra è andata alla grande – ha commentato Enrico Faraglia, costruttore e proprietario dello Squirrels Park nonché istruttore nazionale di sci di fondo ed esperto in team building – ed il gruppo è già superaffiatato. Ci sono tra loro dei trascinatori, dei leader che hanno saputo spingere i compagni a raggiungere l’obiettivo. E questo è lo specchio di quello che potrà accadere in campionato”.
Molto soddisfatto anche coach Luciano Nunzi, tra i primi a superare i tre percorsi: “E’ bellissimo venire qui. Mi piace molto fare, e far fare, questa esperienza alla squadra, perché lassù, tra le cime degli alberi, vengono messe a nudo le paure ed i compagni hanno un ruolo decisivo, aiutano molto. E’ un momento di profonda conoscenza, gli uni degli altri, e di costruzione della fiducia reciproca. E’ una esperienza decisamente formativa, sia a livello individuale che di squadra. Nella costruzione di un gruppo nuovo come il nostro queste situazioni sono molto importanti. Enrico, poi, con il quale è un grande piacere affrontare queste esperienza, è diventato anche il nostro portafortuna”.
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