Il Consiglio Direttivo Alcli Giorgio e Silvia ha diffuso una nota che esprime preoccupazione per i servizi al De Lellis, soprattutto riguardo ai malati oncologici che “chiedono risposte pubbliche e chiare alla Regione Lazio”.
“Il Consiglio Direttivo dell’Alcli Giorgio e Silvia – scrive l’associazione – lo scorso 12 luglio, ha inviato in Regione una lettera riservata che oggi è costretta a rendere pubblica in quanto ad essa non ha fatto seguito alcun riscontro, ad eccezione della risposta del Prefetto. In tale missiva sono stati messi in evidenza i problemi legati alla carenza di personale che stanno gradualmente ed inesorabilmente minando non solo i servizi dell’ oncologia e della radioterapia, come denunciavamo, ma ormai quasi tutti i servizi dell’Ospedale. La misura è ormai colma. Il livello di indifferenza della politica e soprattutto dei vari funzionari regionali delegati alla sanità: i vari Panella, Bissoni, D’amato, e altri ha raggiunto il limite della sopportazione. Medici trasferiti in altre province, non vengono scientificamente sostituiti come è d’obbligo. A nulla è tantomeno bastato l’appello del Prefetto, ignorato completamente dalla Regione. La politica locale, ormai è chiaro, ci sembra essere colpevolmente fuori gioco ed è inutile chiamarla in causa, lo dimostra il fatto che non abbiamo ricevuto nemmeno un cenno di risposta alla nostra lettera”.
“È forse ora di riconvocare nuovamente le assemblee permanenti dei cittadini – aggiunge l’Alcli – dei malati, dei volontari, delle associazioni, delle categorie professionali, degli operatori sanitari per alzare nuovamente la voce e i toni, per impedire che questo disegno dei burocrati regionali si concretizzi è forse tempo rilanciare i messaggi che allora venivano stigmatizzati come allarmistici”.
“Di allarmistico, e di nuovo, c’è che la Regione vuole risolvere i problemi delle liste di attesa a Rieti semplicemente spostando i pazienti reatini in altre province, in primis Roma. Abbiamo già perso due ospedali, il Marzio Marini di Magliano a causa di scelte politiche, quello di Amatrice in seguito al sisma del 24 agosto scorso. Ora l’opera di smantellamento può essere concentrata sull’ospedale de Lellis di Rieti. Sono forse iniziate le prove generali per la trasformazione dell’Ospedale de Lellis in Poliambulatorio e centro di smistamento pazienti, esattamente come avevamo paventato nel corso delle assemblee permanenti?” conclude l’associazione.
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