Nell’aula Caperna del Tribunale di Rieti, c’è stato stamattina l’incontro tra i magistrati della Procura di Rieti che lavorano sul sisma e una delegazione del Consiglio superiore della magistratura, composta dal vice presidente Giovanni Legnini, dal primo presidente della Suprema Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, dal presidente della settima Commissione del Csm, Francesco Cananzi, e alcuni consiglieri, tra cui i togati Aldo Morgigni, Luca Palamara, Lorenzo Pontecorvo, Maria Rosaria San Giorgio e Paola Balducci. All’incontro erano presenti i capi degli uffici giudiziari di Ascoli e Ancona e i vertici delle Corti d’Appello di Roma e dello stesso capoluogo marchigiano.
“L’incontro di oggi è stato molto fruttuoso. Il Csm farà quanto nei suoi poteri per assistere gli uffici giudiziari impegnati nelle indagini sul terremoto – ha detto il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini – Abbiamo ascoltato i capi degli uffici per avere un quadro completo sulle necessità e sulle domande di giustizia. Abbiamo parlato di risorse, della possibilità per gli uffici impegnati nelle indagini di attingere alle migliori esperienze che abbiamo e naturalmente, nel caso ce ne sia bisogno, su richiesta dei capi degli uffici, di potenziare gli organici in questa fase di emergenza. Il Csm è pronto a mettere in campo sostegni ma anche un pacchetto di regole e norme secondarie per fare fronte ad emergenze come queste. È nostro compito – ha concluso il vicepresidente – anche studiare strumenti di collaborazione a carattere generale per fare fronte alle emergenze, anche in collaborazione con il Dipartimento di protezione civile che ringrazio per lo straordinario lavoro che sta facendo qui. Le indagini penali, la risposta della giustizia e la vigilanza sulla ricostruzione non sono ostacoli, bensì risorse per chi sta fronteggiando l’emergenza”.
“Abbiamo una previsione di lavoro al fine di avviare una proficua collaborazione con la protezione civile – ha detto il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma, Giovanni Salvi – È stato definito e uno scadenzario per quando riguarda la collaborazione con la Protezione civile per liberare rapidamente gli edifici sottoposti a sequestro subito dopo le attività peritali in svolgimento così da consentire la rimozione delle macerie. E già concordato si tratta solo di metterlo in atto”.
Foto: Gianluca VANNICELLI / Agenzia PRIMO PIANO ©