È stato riaperto al traffico nella mattinata di oggi il Ponte “A tre Occhi” di Amatrice: principale accesso alla cittadina danneggiato dal terremoto del 24 agosto e reso inagibile in seguito alla replica di magnitudo 4.8 del 26 agosto.
Il progetto di ripristino del ponte – nato da una collaborazione tra il Genio militare, la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia e il gestore della rete viaria regionale Astral – ha previsto la costruzione di un bypass: passaggio alternativo realizzato a pochi metri dalla struttura lesionata, con una carreggiata di circa 6 metri. L’opera misura una lunghezza complessiva di 480 metri, di cui 30 sull’alveo del rio Castellano.
Il bypass, inaugurato alla presenza del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, del Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, dell’assessore alla protezione civile della Regione Friuli Paolo Pannontin e del Generale Sergio Santamaria del Genio militare, consente quindi il ripristino della viabilità in direzione dell’abitato di Amatrice e – elemento fondamentale in questa fase della gestione emergenziale – la riapertura di un importante snodo viario per gli operatori che stanno lavorando sul territorio.
Perché – come ha spiegato il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio – la priorità è ricostruire le comunità, così duramente provate dal terremoto. E la viabilità è uno dei nodi fondamentali per ripartire in un territorio colpito dall’emergenza.
Il bypass al ponte “Tre Occhi” completato oggi oltre al ripristino della viabilità di accesso principale alla città di Amatrice permetterà ai mezzi pesanti di portare via le macerie, attività indispensabile per avviare i futuri lavori di ricostruzione. In particolare i militari del Genio, dopo aver rafforzato l’alveo del fiume, hanno effettuato – spiega un comunicato del ministero della Difesa – tutte le opere necessarie per sistemare il piano di accesso al ponte e di raccordo del bypass. Durante la cerimonia di inaugurazione, il sindaco di Amatrice, ha ringraziato tutte le Forze armate (Esercito, Aeronautica, Marina, Carabinieri) per il loro impegno: “Grazie, grazie di cuore al grande Esercito italiano, conserverò questa bandiera simbolo della rinascita“. Un centinaio i militari impiegati nell’opera, 24 ore su 24, che hanno utilizzato numerosi veicoli tra cui mezzi di trasporto, autogru, escavatori e anche una terna (macchina di movimento terra). I lavori sono stati effettuati in sinergia con Protezione Civile, Vigili del Fuoco e l’Azienda Strade Lazio (Astral). Sul campo attualmente ci sono 1.358 militari.
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