Dopo il sisma e l’emergenza, ora si pensa a ripartire. In primis dalla scuola, con oltre trecento bambine e ragazze, bambini e ragazzi amatriciani e di Accumoli delle scuole dell’obbligo di ogni ordine e grado, che alla vigilia dello start dell’anno scolastico si ritrovano, nel migliore dei casi senza una scuola agibile, e nel peggiore con la scuola crollata.
A Rieti, da stamattina, è arrivato il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che ha affermato: “Non vi lasciamo soli”. Lo ha detto ai dirigenti scolastici delle quattro regioni colpite dal sisma dello scorso 24 agosto, incontrati nella sede dell’ufficio scolastico di Rieti. Tra di loro anche Vincenza Bussi, la preside uscente della scuola di Amatrice distrutta dal terremoto. Il ministro ha promesso “massima operatività e un contatto costante con la task force del Miur insediata oggi a Rieti. Nei primi giorni di operatività della struttura è prevista la raccolta di tutti i dati per poi fare il punto e capire cosa serve istituto per istituto”.
Una squadra del Ministero dell’Istruzione si insedierà a Rieti per seguire le operazioni che consentiranno l’avvio dell’anno scolastico nelle zone colpite dal sisma. “Si sta lavorando a soluzioni diversificate e adeguate alle scelte delle comunità – ha detto Giannini nell’incontro con il capo della Protezione Civile Curcio – ci sono state riferite le valutazioni in corso di tipo strutturale e tecnico per valutare caso per caso cosa è opportuno fare da qui all’inizio dell’anno scolastico. Ci sono quattro Regioni interessate con diversi livelli d’urgenza. Faremo tutto il possibile perché la scuola possa avere una regolarità di avvio e una continuità di lavoro”. Rispondendo alle sollecitazioni dei cronisti che chiedevano una mappa precisa delle scuole agibili il ministro ha spiegato che quella di oggi “non era un riunione per aggiornare i numeri, ma uno scambio di dati e l’individuazione delle urgenze. Credo – ha aggiunto il ministro – che ci sia una base solida per dare risposte adeguate”.
In tutto sono 750 gli studenti coinvolti in tutta l’area del sisma, “un numero ridotto rispetto ad altri contesti analoghi. Con Curcio faremo una dettagliata rassegna per capire quali sono le criticità e come intervenire” ha continuato Giannini. Il ministro ha ricordato che le scuole interessate nei paesi direttamente colpiti dal sisma sono 15 e rispetto all’ipotesi, suggerita dai cronisti di un ‘nomadismo’ degli studenti, ha assicurato: “Non c’è il rischio che non si faccia tutto il possibile perché ciò non accada”.
In previsione, per gli studenti amatriciani, c’è l’allestimento di strutture temporanee, subito fruibili dall’inizio dell’anno scolastico.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©