Il premier Matteo Renzi è stato oggi da Renzo Piano a Genova per una riflessione con l’architetto sulla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. Renzi, accompagnato dalla moglie Agnese, è rimasto circa quattro ore in compagnia di Piano – riferiscono i siti del Secolo XIX e della Stampa – nel workshop genovese di Vesima.
Probabilmente il premier Renzi ha preso spunto per questa sua improvvisa visita leggenda stamane sul Corriere della Sera una intervista all’architetto e senatore a Vita. Renzo piano sul Corsera aveva avanzato la sua proposta di “cantieri” leggeri partendo da un presupposto: “L’anima dei luoghi non si può cancellare. Chi ha subito un trauma terribile deve poter tornare a vivere dove è sempre stato. Né container, né tendopoli”. E allora un “cantiere leggero. Superata la prima fase, si devono prevedere abitazioni montate nella zona sismica, strutture temporanee, non definitive. Si possono fare in poco tempo case di legno a 600 euro a metro quadro. Come a Onna, in Abruzzo. Finita la ricostruzione si ricicla tutto: il terreno occupato poi torna ad essere campo di grano o pascolo”. La gente- aggiunge Piano- “vuole restare lì, per contrastare il senso di abbandono”. ” I tempi del cantiere leggero sono più lunghi, questa è una operazione sottile, quasi omeopatica. Un rammendo, che si avvicina al mio impegno di senatore sulle periferie. Sicurezza, terremoto, dissesto idrogeologico si portano dietro una idea di fondo comune: quello di ricucire senza distruggere, la leggerezza come dimensione tecnica e umana”. E ancora: “Bisogna ricostruire tutto dov’era e com’era. Sradicare le persone dai loro luoghi è un atto crudele. Vuol dire aggiungere sofferenza alla sofferenza”. E infine una proposta: “Si facciano i bonus casa. All’Italia serve una definitiva messa in ordine: energetica, sismica, idrogeologica. Abbiamo imprese e competenze per poterlo fare”.
Foto: Gianluca VANNICELLI / Agenzia PRIMO PIANO ©