Con 279 nuove imprese a fronte delle 155 cessate tra marzo e giugno 2016, Rieti è 14esima nella graduatoria provinciale per tasso di crescita imprenditoriale, registrando un +0,84% a fronte di un tasso di crescita nazionale del +0,63%. Questi i dati locali salienti sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel secondo trimestre dell’anno diffusi oggi da Unioncamere – InfoCamere. I dati sono disponibili all’indirizzo www.infocamere.it.
A livello nazionale i segnali di vitalità in questo secondo semestre dell’anno sembrano arrivare soprattutto dal sistema imprenditoriale del Mezzogiorno. Tra aprile e giugno il Registro delle imprese delle Camere di commercio ha fatto registrare un incremento di 38mila unità, di cui 14.500 (il 38,1%) residenti al Sud. Un risultato che evidenzia la crescente partecipazione dell’imprenditoria del Mezzogiorno al saldo nazionale negli ultimi anni: dal 2008 ad oggi, infatti, la quota del saldo nazionale delle aziende del Sud è passata dal 29% al 38,1% del secondo trimestre di quest’anno.
Anche al livello percentuale, il Sud si dimostra più dinamico del resto del Paese. Il tasso di crescita complessivo delle regioni del Mezzogiorno si attesta infatti a +0,73%, in crescita rispetto agli ultimi due anni, contro lo 0,63% della media nazionale, un valore che ricalca esattamente quello registrato nello stesso periodo del 2015.
“A livello settoriale, per quanto riguarda il Reatino, si segnala una sensibile crescita del settore agricolo, probabilmente anche per effetto del bando del Psr sull’insediamento giovani. – spiega Vincenzo Regnini, presidente della Camera di Commercio di Rieti – Ulteriori segnali positivi risultano “spalmati” su diversi settori tra cui costruzioni, attività editoriali e dell’informazione (compresa la produzione di software e attività informatiche più in generale), attività immobiliari, servizi (attività di servizi per edifici e paesaggio e attività di supporto per le funzioni di ufficio), servizi per la persona, attività degli studi di ingegneria ed architettura, pubblicità e ricerche di mercato, attività di direzione e aziendale e consulenza gestionale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. In alcuni casi, come per l’incremento registrato nel settore delle costruzioni e dell’intermediazione immobiliare, tale fenomeno è figlio anche delle politiche del credito dovute alle scelte compiute dalla Bce”.
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