(Di Matteo Carrozzoni) Con la bella stagione i laghi Salto e Turano diventano una grande attrattiva turistica e principale fonte di guadagno dei territori che vi si affacciano ma come ogni anno gli operatori tornano a lamentare l’eccessivo sfruttamento di questi da parte dell’azienda di produzione dell’energia idroelettrica, che comporta un eccessivo abbassamento dei livelli di invaso.
“Il lago scende a vista d’occhio ogni giorno – afferma Mario Maurizi, gestore del Club Nautico Turano di Colle di Tora – questo, oltre a scoprire aree del lago prima sommerse e quindi portando alghe e limi ad essiccarsi al sole, con i conseguenti cattivi odori, ci costringe a dover sganciare e ricollocare la piattaforma galleggiante in continuazione, un lavoro che porta via tempo ed energia in un periodo che dovrebbe essere dedicato principalmente all’accoglienza dei turisti”.
Della stessa idea il sindaco di Colle di Tora Beniamino Pandolfi, per il quale la Erg dovrebbe prestare maggiore attenzione al territorio. “Siamo consapevoli che l’ente gestore abbia tutte le autorizzazioni per raggiungere i livelli di invaso consentiti. Sarebbe comunque auspicabile che, nel breve periodo estivo nel quale si concentrano tutte le attività economiche che danno sostentamento ad un territorio che vive grande difficoltà, la Erg trovasse un compromesso che non ci penalizzi troppo”.
A pensarla diversamente è invece Fabio Piscicchia, vice presidente della Lega Navale di Castel di Tora per il quale l’abbassamento del lago è un problema relativo, esistente fin dalla creazione degli invasi ma surclassato da problemi di gravità superiore per il territorio: “La Erg paga milioni di euro alla Regione per le concessioni ed è impensabile che una multinazionale arresti o rallenti la produzione per questioni di tale calibro. La Regione piuttosto, che riceve questi compensi esorbitanti, dovrebbe riversarne di più sui territori sfruttati, mettendoci nelle condizioni di investire e lavorare al meglio. Il problema vero però riguarda la fauna ittica che si sta spopolando. La Provincia di Rieti non fa ripopolamento da anni ed il pesce inizia a scarseggiare. Questo è la vera tegola per il nostro territorio che andrà a colpire il turismo legato alla pesca, la ristorazione e l’economia di queste valli”.
A fargli eco è Tonino Pandolfi, della cooperativa Pescatori del Turano: “La questione dell’abbassamento dei livelli del lago esiste ed è necessario che la Erg trovi un armonia con il territorio. Per l’attività della pesca il problema si pone a primavera, quando i pesci si riproducono e si corre il rischio che le uova restino in secca, pregiudicando pesantemente la nostra economia. Fortunatamente in quel periodo lo sfruttamento non è altro ed in più quest’anno le piogge hanno tenuto i livelli sopra la media stagionale. In questi giorni però la produzione energetica è ai massimi livelli ed il lago scende anche di 20 – 30 centimetri al giorno. Per il resto noi continuiamo a pagare annualmente alla Provincia le quote di licenze e tesserini, che dovrebbero essere finalizzate al ripopolamento ittico ma questo non avviene da quasi un decennio e ci domandiamo dove finiscano quei soldi. La pesca è una componente importante nell’economia di questi territori ed ora che la maggior parte dei ristoranti di queste zone ha iniziato a lavorare con il pesce di lago, una sua mancanza comporterebbe un danno enorme”.
Mancanze e responsabilità da imputare alle amministrazioni provinciali e regionali anche per il presidente della VII Comunità Montana “Salto e Cicolano” Gaetano Micaloni, nonché sindaco di Petrella Salto, per il quale i freni allo sviluppo di questi territori sono da imputare principalmente al disinteresse della Regione Lazio: “Sulla questione dei livelli del lago è netta la posizione dalla Strategia delle Aree Interne, della quale sono capofila. Non vogliamo di certo penalizzare l’azienda che gestisce l’idroelettrico ma siamo convinti che questo debba necessariamente armonizzarsi con i territori in cui insistono queste attività e per questo, sia la Regione Lazio che il Ministero delle Attività produttive devono aiutarci a trovare un’intesa. Stiamo chiedendo un incontro da anni e continueremo finché non ci ascolteranno .Ci stiamo impegnando fortemente anche per intercettare fondi europei, al fine di creare condizioni di sviluppo, come anche la Regione vorrebbe. Tutti ci chiedono impegno per fare sviluppo ma poi ci frenano tra vincoli, impedimenti burocratici e mancati permessi.
Foto (Archivio): Rieti Life ©