“Relatività e forma”, una mostra d’arte a Cittaducale

Nell’ambito della Rassegna d’Arte Contemporanea “L’Arte oggi nel Regno Angioino” promossa e patrocinata dal Comune di Cittaducale, Assessorato alla Cultura, dalla Regione Lazio e in collaborazione con L’Associazione Culturale Cassiopea, venerdì 22 luglio alle ore 18,30 nella Sala Mostre di Palazzo Maioli di Cittaducale, si inaugurerà la mostra Relatività e forma, a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi con opere in esposizione di: Anny Baldissera, Nunzio Bibbò, Ennio Calabria, Antonella Catini, Dario Falasca, Franco Ferrari Simonetta Gagliano, Stefania Lubrani, Danilo Maestosi, Alfio Mongelli, Mario Moretti, Alessandra Pedonesi, Marilisa Pizzorno, Nino Pollini, Nicola Santarelli, Gianfranco Zaccagnino.

La mostra verrà presentata lo stesso giorno alle 17,30 nella Sala Teatro di Palazzo della Comunità e al saluto del sindaco Roberto Ermini, seguiranno interventi di Ida Mitrano, Ennio Calabria e Danilo Maestosi.

In realazione al complesso e attuale tema della mostra, così scrive Ida Mitrano

Se ciò che è relativo, non è assoluto ma è “in relazione a”, la forma è ciò che è, o appare tale. Se la relatività apre scenari continuamente mutabili, la forma per sua natura consolida la realtà. Se la relatività nega le certezze, la forma le garantisce o, almeno, le cerca. Se la relatività afferma la soggettività, la forma tende all’oggettività. Eppure non sono in antitesi. Anzi, oggi, per varie ragioni, l’una e l’altra convergono nell’accadere dell’opera. (…) Un diverso orientamento che cambia di molto il farsi dell’opera, perché la forma, più che pensata, è cercata, perfino aspettata. Un orientamento che nasce dalla necessità di riconnettersi con il mondo che è altra cosa dall’adeguarsi o dall’adattarsi per non rimanerne esclusi. Non un escamotage ma una profonda autentica volontà di essere perché l’artista è tale non quando è conforme alla realtà, ma quando il suo guardare al mondo è dentro e oltre la stessa realtà, quando la sua arte contagia la vita dopo esserne stato contagiato. Non c’è arte se non c’è relazione. In questa direzione si muovono gli artisti di Relatività e forma, pur nella loro diversità espressiva, nell’utilizzo di differenti tecniche e linguaggi. Un dialogo aperto tra artisti di varia generazione e storia che si confrontano attraverso pittura, scultura e fotografia con un tema che mai, come oggi, appare così attuale per i profondi cambiamenti dell’epoca che hanno e stanno agendo in modo inedito sui processi della mente e sul rapporto con la realtà entro una dimensione dello spazio-tempo completamente nuova. Artisti sensibili alle grandi domande che connotano il contemporaneo.

Sullo spaesamento che si genera dal relativismo Rita Pedonesi aggiunge:

(…) Su questa inedita condizione emergono alcune domande: nell’autoreferenzialità che deriva dalla perdita di riferimenti condivisi, può esserci per gli individui una possibilità di orientamento e una nuova “relazione” con il mondo? L’essere “spaesati” può divenire un punto di partenza per essere più liberi, in grado di ri-percepirsi e di riconnettersi alla vita? Penso che la coscienza individuale “nuda”, priva quindi di quelle facili e rassicuranti identificazioni che ci condizionano, possa predisporsi, di fatto, all’ascolto di quella misteriosa circolarità tra “mente-cuore-corpo” e tra “dentro e fuori”, e possa quindi determinare in sé un orientamento non programmabile, un “senso”, – come nel caso della forma – nel “qui ed ora” del suo accadere: espressione profonda di quella unicità, verità, di cui siamo inconsapevoli portatori, ma che percepiamo in modo vivo, “inside”, quando, con slancio coraggioso, osiamo verso lo sconosciuto.
INFO
Data mostra: 22 – 31 luglio 2016
Orari: 18-20/21,30-23

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