(di Sabrina Vecchi) Nonostante il tempo incerto, una grande folla di persone ha preso parte all’evento forse più atteso in città nell’ambito delle celebrazioni giubilari. Il Giubileo degli sportivi si è svolto nel pomeriggio di mercoledì 1° giugno abbracciando molte strade di Rieti, con nodi cruciali in luoghi altamente simbolici nel panorama sportivo cittadino.
Due cortei sono partiti in contemporanea dal Parco del Coriandolo e da Piazzale Adolfo Leoni e si sono avviati verso Piazza Marconi e poi in direzione Piazza Vittorio Emanuele II. Sulla piazza antistante il Comune è entrato nel vivo il vero e proprio momento giubilare, con un suggestivo lancio di palloncini, la recita della preghiera dello sportivo e l’accensione del tripode.
A compiere il significativo gesto, l’ospite d’eccezione Giancarlo Peris, già tedoforo delle olimpiadi di Roma 1960: il 75enne Peris, uomo simbolo della XVII edizione dei giochi olimpici, era allora uno studente di Civitavecchia che in quell’anno aveva vinto i campionati nazionali studenteschi nei 1000 metri. La scelta di questo giovane atleta sottolineava come la ricostruzione dello sport italiano fosse partita dalla scuola attraverso l’istituzione dei campionati studenteschi.
E non è un caso che questo giubileo sia stato dedicato, per volontà del vescovo Domenico Pompili, proprio alla memoria di Andrea Milardi, colonna dello sport amarantoceleste e della studentesca cittadina che oggi porta il suo nome (leggi). Il vescovo nel suo saluto ha ribadito l’importanza dello sport come spazio che consente di vivere eccezionali esperienze umane nonché ottimo veicolo di promozione territoriale.
Dopo il passaggio attraverso la Porta Santa della Cattedrale di S.Maria Assunta, il colorato corteo si è rimesso in marcia per una passeggiata non agonistica che ha raggiunto un altro luogo fortemente simbolico, il complesso cittadino del pattinodromo del quartiere di Villa Reatina. Sul posto, momenti di festa e spazio alle esibizioni delle società sportive: pattinaggio artistico e velocità, ginnastica ritmica ed arti marziali, basket in carrozzina, calcio e rugby, ogni disciplina nel rispetto della proprio autonomia ma con l’intento comune che vede lo sport come espressione di gioia, solidarietà, gioco di squadra ed uguaglianza.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©