Cgil e Cisl intervengono sulla vicenda dell’acqua. E lo fanno con una nota firmata da Walter Filippi e Paolo Bianchetti: “Apprendiamo dell’esultanza della politica reatina per la decisione della Giunta Regionale del Lazio di prevedere 36 milioni di euro per il pregresso e 6 milioni l’anno, a partire dal 2016, quale ristoro ad ATO3 per lo sfruttamento ‘romano’ delle sorgenti Le Capore-Peschiera Queste segreterie confederali di ritengono l’intera operazione semplicemente un bicchiere mezzo vuoto”
“La storia – continuano – su questo argomento, racconta che dal 1926 il territorio sabino è stato scippato del suo bene più prezioso e che, comunque, si è operato per molti anni nella definizione di scelte che potessero in qualche maniera recare ricadute economiche e strutturali al territorio reatino stesso, mentre, da qualche anno, le cose sono diametralmente mutate, considerata la devastazione economica della provincia di Rieti. Attesa, quindi, la necessità di un adeguato ristoro economico, vorremmo provare a fare due conti: partendo dal 2006, quando la Regione Lazio aveva deciso di liquidare al territorio reatino 25 milioni di euro per il ristoro dell’acqua sfruttata per gli anni pregressi e 8 milioni di euro l’anno. Dunque ad oggi avremmo dovuto percepire un totale di 105 milioni ed invece il saldo è a zero”
“Proseguiamo nei conti – aggiungono i sindacalisti – la Regione Lazio ha deciso ieri di liquidare 36 milioni di euro nei prossimi quattro anni più 6 milioni l’anno a partire dal 2016. Dunque, il totale per i prossimi quattro anni sarebbe di euro 60 milioni; se ci riferissimo soltanto al 2016 il totale sarebbe 15 milioni di euro. E allora: per che cosa stiamo esultando? Perché, egregi signori della politica, all’appello, in realtà, mancano 90 milioni di euro se ci riferissimo al 2016 e 45 milioni di euro se guardassimo, invece, al 2020. Quindi, per le scriventi Segreterie confederali Cgil e Cisl Rieti, il bicchiere è e resta mezzo vuoto e proseguiranno nella loro battaglia per restituire il maltolto al territorio. Anche nella considerazione che ad Acea lo sfruttamento dell’acqua reatina frutta ogni anno circa 600 milioni di euro”.
“Cgil Rieti Roma Est Valle dell’Aniene e Cisl Roma Capitale Rieti – concludono i sindacati – sono pronte ad aprire un tavolo con la Regione Lazio su una ‘Vertenza Rieti’ in modo concreto e costruttivo senza salti in avanti per visibilità politica o campagna elettorale , affrontando il non piu rinviabile problema dei trasporti e dei pendolari reatini , inoltre affrontare con la Regione il problema delle funzioni e dei servizi ( Agenzia delle entrate , Direzione Provinciale del Lavoro, Tribunale , ecc. della ex Provincia ) come inoltre il tema della Sanità e delle Infrastrutture. Quella dell’acqua e del connesso equo ristoro (nei termini sopra detti) sarà una delle principali rivendicazioni da portare al tavolo regionale che intendiamo aprire per la vertenza Rieti, insieme alle altre questioni sul tappeto, Sanità, Trasporti e Infrastrutture in primis”.
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