Dal 20 maggio prossimo sarà in distribuzione “Maglianesi in guerra” di Guido Poeta (Incontri edizioni)??. Il libro sarà presentato al Teatro Manlio di Magliano Sabina sempre il 20 maggio 2016 alle ore 17,30. Parteciperanno, insieme all’autore, il giornalista Stefano Tomassini, la storica Marica Salvitti, la bibliotecaria Caterina Placidi e il sindaco di Magliano Sabina Alfredo Graziani.
Maglianesi in guerra di Guido Poeta non è un classico libro di storia. Il volume, infatti, dedicato alla Grande Guerra non rispetta uno schema tradizionale: è una raccolta di notizie, di curiosità, di riferimenti statistici e di regesti di una vasta documentazione soprattutto dei Registri di leva dal 1874 al 1900. In questo senso si avvicina più che altro ad una sorta di “documentario”, che si riscatta, per diventare tessuto storico, allorché si concentra l’attenzione soprattutto sulla radiografia degli 84 caduti della Grande Guerra a Magliano Sabina.
È sulle loro vicende umane che l’autore affonda il bisturi per cavare gli aspetti più drammatici vissuti da quei giovani negli ultimi momenti della loro vita, per poi riportarli ad un’esistenza virtuale ricordando il loro vissuto, indicando le loro origini parentali e i particolari connessi alla causa della loro morte, e riscoprendo le tracce del luogo in cui caddero e dove furono seppelliti. La focalizzazione di queste brevi biografie è il punto centrale del libro. Si è portati a dire che questo sia l’aspetto più significativo, in cui si incontrano e si incrociano i ricordi più tragici che conducono a riflessioni più profonde di ordine storico e morale.
Sullo sfondo, in una cornice limitata, risalta nel libro la quotidianità di una comunità che si trova a vivere a volte momenti di scontro – le lotte contadine del 1904 – a volte momenti di povertà assoluta, ma nel contempo di essere orgogliosa di essere sede di mandamento e della Diocesi di Sabina, di avere un Seminario vescovile, una pretura, di avere a disposizione un ospedale, due medici condotti, una farmacia, un veterinario. Ma soprattutto di avere il privilegio di un’agricoltura all’avanguardia grazie alle famiglie Orsolini e Marini, e al duro lavoro di contadini e coltivatori diretti, un’agricoltura supportata da un’officina che produce attrezzature per il lavoro dei campi. Ma tale quadro idilliaco si frantuma quando, dal fronte di guerra, incominciano ad arrivare le prime bare e le segnalazioni dei primi dispersi. Ed è questo il punto centrale del libro.
Foto: RietiLife ©