(di Sabrina Vecchi) Fermento a Cantalice in previsione della festa di San Felice cappuccino, protettore del paese e compatrono della Diocesi Di Rieti.
Come da tradizione il 18 maggio, giorno in cui ricorre la morte del Santo, Cantalice si ferma per rendere onore al suo cittadino più celebre, riconosciuto e celebrato in tantissime parti d’Italia e del mondo dove esistono chiese a lui dedicate.
Felice Porro nacque a Cantalice nel 1515 e da giovane lavorò come pastore e come contadino. Intorno ai trent’anni decise di entrare fra i Cappuccini dopo aver donato ai fratelli la sua parte di eredità paterna e prese i voti a Fiuggi nel maggio 1545. Poco dopo fu trasferito a Roma, nel convento di S. Bonaventura sotto il Quirinale, dove trascorse i restanti quarant’anni della sua vita con l’incarico di questuante. Girava per la città chiedendo pane, fave, frutta e vino per il convento, rispondendo sempre Deo gratias ad ogni donazione, tanto che ad un certo punto la gente cominciò a chiamarlo “frate Deogratias”.
Frà Felice approfittava della sua continua peregrinazione per dialogare con tutti, conquistandoli con la mitezza del suo carattere e con la semplicità del suo linguaggio che però non era privo di originalità: infatti, pur non avendo studiato, “l’asino dei frati” inventava poesie e proverbi in rima. Nei giorni festivi era solito fare la visita alle “Sette Chiese”, e agli infermi nei vari ospedali romani. Fu grande amico di san Filippo Neri e di Sisto V, al quale predisse il papato ammonendolo a comportarsi rettamente. Colpito da una grave infermità alla gamba, Felice si spense il 18 maggio 1587. Fu beatificato il 1° ottobre 1625 e canonizzato da Clemente XI il 22 maggio 1712. Le sue spoglie dal 1631 riposano nella chiesa dell’Immacolata Concezione, in Via Veneto a Roma.
I festeggiamenti saranno presieduti quest’anno per la prima volta dal vescovo di Rieti Domenico Pompili e concelebrati dai vescovi emeriti Delio Lucarelli e Lorenzo Chiarinelli. A fare gli onori da casa, il parroco di Cantalice Gottardo Patacchiola.
Foto (archivio) RietiLife ©