Alla presenza di autorevoli ricercatori, torna la giornata in onore di Alberto Mario Cirese.
Nella storica cornice dell’Auditorium Varrone giovedì 19 maggio dalle ore 17 si svolgerà il convegno su “Alberto Mario Cirese studioso internazionale di antropologia culturale e di tradizioni popolari, e il suo archivio lasciato in eredità alla città di rieti presso la Fondazione Varrone”.
Per l’incontro promosso dalla Fondazione Varrone in collaborazione con la Società Italiana per la Museogra?a e i Beni DemoEtnoAntropologici, sono attesi gli interventi degli studiosi provenienti da diverse località italiane che saranno coordinati dal Prof. Pietro Clemente dell’Università di Firenze.
Saranno presenti Roberto Marinelli Socio della Deputazione abruzzese di Storia Patria, Antonio Fanelli dell’Istituto Ernesto de Martino, Eugenio Testa de La Sapienza Università di Roma, Sandra Puccini dell’Università della Tuscia, Letizia Bindi Università del Molise.
Dopo i saluti del Presidente della Fondazione Varrone, Antonio Valentini seguirà il saluto di Eugenio Cirese.
La Biblioteca della Fondazione Varrone, essendo l’unica depositaria in Italia del Fondo e dell’Archivio Cirese, diventa per tutti i ricercatori e gli studiosi italiani ed internazionali, non solo un punto di eccellenza per lo studio e la consultazione dell’ampia opera lasciata da Cirese, ma un luogo ideale di confronto e di incontro. Rieti, che Cirese definì una delle “sue patrie”, diventa con l’esclusivo Fondo donato alla Fondazione Varrone, un attrattore per gli studiosi italiani ed europei di antropologia e tradizioni popolari.
“Siamo onorati di essere in Italia gli unici custodi del fondo e dell’archivio Cirese – ha dichiarato il Presidente Valentini – Le nostre tradizioni popolari, prima sottovalutate o ignorate, con Alberto Cirese acquisirono dignità di cultura e di patrimonio umano da preservare. La nostra Biblioteca promotrice di questo evento culturale, rappresenta un fiore all’occhiello in quanto depositaria di prestigiosi ed importanti fondi”.
Brevi Note
Figlio di Eugenio, nato ad Avezzano nel 1921 e morto nel 2011, ha insegnato nelle Università di Cagliari (1961-71), Siena (1971-73) e “La Sapienza” di Roma (1973-92), dove è stato professore emerito; dal 2003 è stato direttore del museo etnografico di Taranto.
E’ tra i maggiori studiosi italiani di cultura popolare, di cui ha messo in evidenza gli aspetti di differenziazione rispetto alla cultura “egemone” nel quadro di una originale teoria sui “dislivelli di cultura”. E’ stato l’artefice del primo inventario nazionale delle “Tradizioni orali non cantate” in Italia (1975) per conto della Discoteca di Stato. Dagli anni cinquanta ha avviato un’intensa attività di raccolta sul campo di testi e musiche di tradizione orale offrendo un’ampia documentazione di tutto il territorio italiano. Ha inoltre fatto ampio uso degli strumenti informatici dagli anni’60, fornendo elaborazioni al calcolatore di testi, poesie e relazioni di parentela delle culture indagate
In Italia rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per lo studio dell’antropologia culturale, e la storia delle tradizioni popolari.
Programma
ore 17,00 Saluto del Presidente della Fondazione Varrone Antonio Valentini
Saluto di Eugenio Cirese
ore 17,30 interventi
Pietro Clemente Università di Firenze Introduzione e coordinamento
Roberto Marinelli (Socio della Deputazione abruzzese di Storia Patria)
La famiglia Cirese a Rieti
Antonio Fanelli (Istituto Ernesto de Martino)
Rieti e «La Lapa»: l’archivio Cirese e la storia della cultura del dopoguerra
Eugenio Testa (La Sapienza Università di Roma)
Carte private e pubbliche letture: l’archivio di uno studioso per i cittadini del mondo
Sandra Puccini (Università della Tuscia, Viterbo)
Cirese storico dell’antropologia
Letizia Bindi (Università del Molise, Campobasso)
Patrie possibili. Cirese tra testimonianza e impegno intellettuale
ore 19 Dibattito e conclusioni
ingresso libero
Foto (archivio) RietiLife ©