Intorno alle 10.10 di ieri, 22 aprile, in via Pietro Boschi, hanno tentato la classica truffa dello specchietto retrovisore, ma gli è andata male. Due coniugi siciliani, al momento senza fissa dimora, lui S.F. di 33 anni e lei S.L. di 31, hanno provato a raggirare un anziano reatino di 94 anni, facendogli credere che la sua auto aveva urtato quella dei due giovani, provocando la rottura dello specchietto retrovisore esterno posto sul lato sinistro.
In realtà, i due avevano prima colpito l’auto della loro vittima, probabilmente con un sasso, poi avevano provocato un lungo graffio sulla fiancata della vettura con una rondella d’acciaio per avvalorare la versione del contatto con lo specchietto retrovisore. All’uomo hanno chiesto, a titolo di risarcimento “amichevole” la cifra di 250 euro. L’anziano gli ha subito consegnato 140 euro, tutto quello che aveva nel portafogli in quel momento, ma i due non solo non si sono accontentati: la donna, che era alla guida dell’auto, ha anche provato a far credere all’uomo che la somma appena consegnata fosse di soli 100 euro. Questi ha quindi dovuto andare a casa per prendere altri 100 euro, ma, una volta lì, ha deciso di chiamare le forze dell’ordine e raccontare quello che stava succedendo.
Questo ha permesso alla Polizia di Stato di presentarsi alla seconda “consegna”. Una pattuglia della Squadra Mobile e una della Squadra Volante della Questura di Rieti hanno fermato i due siciliani, che non hanno potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità.
La perquisizione effettuata nei loro confronti ha permesso di recuperare i 140 euro truffati all’anziano e una rondella di acciaio usata per rigare la fiancata dell’auto di quest’ultimo (sulla rondella c’erano ancora le tracce della vernice rossa della macchina). Naturalmente l’auto usata dai due, una Citroen DS 3 di color caffè, aveva lo specchietto rotto, per avvalorare la tesi del contatto tra le due vetture.
Nelle tasche di S.F. sono stati trovati altri 150 euro (sequestrati dagli investigatori della Squadra Mobile), che l’uomo ha dichiarato essere il provento di un’altra truffa perpetrata nella stessa mattinata. Infatti, intorno alle ore 9.00, era pervenuta al numero di emergenza 113 la chiamata di una cittadina che aveva assistito a una analoga truffa avvenuta in via della Cavatella ai danni del conducente di una station wagon verde. Nella telefonata la donna aveva segnalato una Citroen di color caffè che, però, non era stata rintracciata dalle pattuglie in servizio di controllo del territorio.
In quella via gli agenti hanno rinvenuto (e sequestrato) due sassi avvolti in fazzoletti di carta, verosimilmente usati per colpire l’auto della vittima e, in questo modo, simulare l’impatto tra le vetture.
S.F. e S.L., entrambi già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati e, sentito il P.M. di turno, tenuti in custodia presso le camere di sicurezza della Questura in attesa dell’udienza direttissima di questa mattina.
La Questura di Rieti rinnova l’esortazione a diffidare di chi chiede risarcimenti immediati in caso di incidente stradale, sottolineando che le vittime, di solito, vengono scelte tra le persone anziane, ritenute più facilmente raggirabili. Invita, quindi, tutti i cittadini a segnalare ogni situazione dubbia ai numeri di emergenza 113 e 112, allo scopo di consentire alle forze dell’ordine le verifiche del caso e rendere, in tal modo, sempre più efficace il quotidiano impegno a difesa delle fasce di popolazione più deboli. (da comunicato della Questura di Rieti)
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