I consiglieri del M5S Lazio hanno presentato un esposto-segnalazione alla Sezione Regionale della Corte dei Conti, sottoponendo all’attenzione della giustizia contabile “alcune circostanze che potrebbero avere rilievo ai fini della possibile responsabilità per danno erariale nella gestione di Co.Tra.L. S.p.A. sia degli amministratori della società, che dei vertici della Regione Lazio”, scrivono i consiglieri in una nota.
“L’azienda regionale dei trasporti, partecipata al 100% dalla Regione – aggiungono i consiglieri M5S – pare contrassegnata da un’inaccettabile situazione di carente manutenzione dei mezzi, nonostante l’ingiustificato ed esorbitante aumento delle risorse ad essa destinate, oltre che dalle perdite di bilancio, dal mancato esercizio del controllo analogo regionale e dalla mancata espletazione delle gare pubbliche per l’affidamento degli appalti e delle procedure di selezione pubblica del personale”.
“Ad oggi – affermano – non risulta essere stato nemmeno approvato il Piano Industriale, segno evidente dell’assenza di una strategia produttiva a medio o lungo termine. La Regione Lazio, come socio unico ed unico azionista di Co.Tra.L. S.p.A., è responsabile dell’approvazione del bilancio della società ed è tenuta a deliberare sulla responsabilità degli amministratori in caso di cattiva gestione aziendale. Nonostante queste prerogative, la Regione negli anni ha mostrato di tollerare la mala gestio di Cotral, approvando i bilanci di Cotral, senza approntare misure per rimediare alle anomalie evidenziate dal Collegio Sindacale della società”.
“Il trasporto pubblico regionale è in condizioni disastrose – è il giudizio dei consiglieri M5S – nonostante Zingaretti e Civita si affannino a farsi fotografare sui nuovi convogli, e questa situazione non è colpa né degli utenti, che pagano un abbonamento ogni anno più caro, né dei cittadini, che da decenni foraggiano l’ennesimo carrozzone, ma di chi per decenni ha amministrato, chiudendo gli occhi davanti agli orrori, facendo assumere figure non necessarie e tendendo la mano quando c’era da prendere”.
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