(da Corriere.it) Insieme alla Pasqua arriva anche l’ora legale: nella notte tra sabato e domenica bisogna infatti spostare le lancette avanti di un’ora (dalle 2 alle 3). Si dorme un po’ meno, le giornate si allungano, ma quest’anno il cambio dell’ora sarà meno traumatico dato che coincide con una vacanza, seppur breve. Avremo quindi uno o due giorni per permettere al nostro organismo di adattarsi, senza il peso della routine quotidiana.
Infarti, ictus, disturbi del sonno
Il cambio di ora non è una cosa banale: secondo diversi studi, questa tradizione (che va avanti dagli anni ‘60) può provocare un aumento di infarti e ictus, oltre che disturbi del sonno. «L’inizio dell’ora legale – scrivono i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma – sono come un enorme esperimento naturale. In particolare abbiamo notato un aumento del 4% degli attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione». Un‘analisi della American Academy of Neurology ha dimostrato che gli effetti sull’orologio biologico del ritorno all’ora legale aumentano del 25% il rischio di ictus nei malati di cancro e del 20% negli over 65. Altri effetti negativi sono stati trovati sugli ormoni dello stress, che aumentano del 5%, e persino sulla propensione a distrarsi mentre si è al lavoro. Ci sono però anche dei vantaggi per la salute: diversi studi hanno dimostrato per esempio che l’allungamento delle giornate aiuta a combattere l’obesità infantile.
Sei consigli per non farsi abbattere
Secondo Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente della Eurodap (Associazione europea disturbo da attacchi di panicop), il cambio dell’ora rischia di portare con sé irritabilità, scarsa concentrazione, eccessivo appetito con tendenza a mangiare carboidrati, insonnia e letargia. Ecco quindi sei consigli per evitare di farsi abbattere:
1) cercare di muoversi all’aria aperta, ma non dopo le 17. L’innalzamento della serotonina fa sentire più energetici, mentre in serata potrebbe provocare difficoltà nel sonno;
2) non usare la camera da letto come salotto o sala da pranzo. Se la camera è associata unicamente al luogo dove si dorme questo favorirà la qualità del sonno;
3) non usare tablet e cellulare a letto o poco prima di andare a dormire. Curiosità, luci e suoni sono troppo stimolanti: a fine serata meglio optare per attività più rilassanti;
4) respirare col diaframma, in modo particolare prima di addormentarsi;
5) sgomberare il cervello da pensieri negativi;
6) stare il più possibile alla luce solare: è un modo semplice e naturale per migliorare l’umore.
I «gufi» soffrono di più
Chi soffre di più per il ritorno dell’ora legale? I “gufi”, ovvero le persone che per natura sono più attive di sera e tendono a poltrire di mattina. «Nervosismo, stanchezza, spossatezza, fatica nella concentrazione, flessione del tono dell’umore, sono riconducibili anche alle variazioni della quantità di luce che assorbiamo nell’arco di una giornata – spiega lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro medico Santagostino di Milano -. L’effetto del cambio di orario può variare molto in ogni singolo individuo, soprattutto in funzione del fatto di essere costituzionalmente più “gufi” o “allodole”, quindi animali notturni, che prediligono lavorare e essere attivi alla sera, o al contrario tipi con una propensione a rendere maggiormente proprio nelle prime ore della giornata. A risentire di più del ritorno all’ora legale sono le persone cosiddette serotine, i “gufi”. Al contrario, in autunno, quando si passa all’ora solare, i più colpiti tendono a essere le “allodole”. Queste difficoltà si osservano anche nelle persone sane, senza un disturbo del sonno di base, o con un disturbo dell’umore tipicamente connesso ai ritmi circadiani». Secondo Cucchi, è tipico di chi soffre di ansia e depressione «riscontrare un peggioramento dei sintomi proprio in questo periodo dell’anno, momento in cui è sempre poco indicato fare cambi di terapia».
Per i piccoli rischio stanchezza
Il cambio dell’ora può pesare anche sui più piccoli, già provati dall’inizio della primavera che porta con sé tanta stanchezza. Secondo Giuseppe Morino, responsabile di educazione alimentare dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, è importante non saltare la colazione né gli spuntini a metà mattina o a metà pomeriggio, meglio se a base di frutta. «In primavera è possibile che la stanchezza sia in agguato, occorre stare attenti ai ritmi sonno-veglia che possono risentire soprattutto dell’arrivo dell’ora legale: si va magari a letto tardi e si fa fatica a svegliarsi al mattino – spiega l’esperto -, ma è importante fare una colazione adeguata, che preveda una parte liquida (latte o yogurt per il calcio) e una solida (pane e marmellata, cereali, crostata fatta in casa). A metà mattinata la frutta, meglio se sotto forma di macedonia, è l’ideale per recuperare le energie, e a questo vanno aggiunti pasti completi, un’alimentazione il più possibile varia, stando attenti anche che il bambino beva abbastanza acqua».
Risparmio di 94,5 milioni di euro
Per finire, due conti. L’ora legale resterà attiva per sette mesi: per effetto dello spostamento delle lancette degli orologi un’ora in avanti, Terna – la società che gestisce la rete elettrica nazionale – stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 580 milioni di kilowattora, corrispondente al fabbisogno medio annuo di oltre 200mila famiglie. Considerando che un kilowattora costa in media all’utente 16,32 centesimi di euro al netto delle imposte, la stima del risparmio economico per il 2016 è di 94,5 milioni di euro. Foto (archivio) RietiLife ©