(di Matteo Carrozzoni) “Non basta commuoversi, bisogna muoversi”. Con queste parole Don Luigi Ciotti ha inaugurato il presidio reatino di Libera, per la lotta alle mafie. Nei locali della casa famiglia, presso la chiesa di San Rufo, intitolata per l’occasione ai tre ragazzi reatini Luca, Michela e Valentina vittime del terremoto aquilano, padre Marino di Fonte Colombo ha aperto l’incontro scoprendo la targa e ricordando che il sacrificio di quei giovani non si deve solo alla forza della natura ma a responsabilità e imperizia umana.
A fare gli onori di casa il vescovo Pompili: “Siamo felici di mettere a disposizione questa sede perché vogliamo mostrare quanto il vangelo ricada nel sociale. È proprio del vangelo prendersi a cuore la vita delle persone”.
Un giorno importante anche per il sindaco Petrangeli, nel cui ufficio campeggia la bandiera di Libera: “È un grande giorno perché finalmente la città di Rieti si unirà alla battaglie di Libera. Ringrazio la diocesi che ha messo a disposizione la sede che sarà un crogiolo di iniziative”.
È Maurizio De Marco, responsabile del presidio inaugurato, a introdurre Don Luigi Ciotti, il cui pensiero va subito ai tre ragazzi. “Vivo con commozione questo momento ed il pensiero va a Luca, Michela e Valentina. La vera memoria si fa impegno e testimonianza e il loro nome non rimarrà su una targa ma dentro di noi. Questa sede è messa a disposizione da una Chiesa che ci invita a guardare verso il cielo senza distrarci da quanto accade nella terra, siamo chiamati a sconfiggere le malattie mortali dell’indifferenza, della delega e della rassegnazione. Una quota di responsabilità che ci chiama in gioco. Non basta commuoversi, bisogna muoversi. Libera è a capo di 1600 associazioni, non sarà perfetta ma è pulita. Questa sede nel centro d’Italia è un messaggio importante, per sancire che vogliamo riportare al centro del nostro paese legalità e giustizia”.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©