(di Matteo Carrozzoni) La prima partita casalinga del Sei Nazioni 2016 di Rugby tra Italia ed Inghilterra, finita 40 a 9 per gli ospiti, ha registrato ben 73mila presenze allo stadio Olimpico e tra esse, come ogni anno, sono stati tantissimi i reatini amanti della palla ovale che hanno voluto assistere all’incontro internazionale dal vivo e riversarsi nel folklore che lo caratterizza.
Tra le migliaia di tifosi provenienti da tutta Italia e da oltre Manica, non sono infatti mancate delegazioni di Old amarantocelesti, del movimento rugbistico della sabina, bambini delle giovanili reatine, tra le quali l’intera squadra dell’Under 10, accompagnati da genitori ed allenatori ma anche semplici appassionati con coniugi e bambini piccoli al seguito, a sottolineare la vocazione familiare del pubblico di questo sport che coinvolge anche un vasto pubblico di ragazze, espertissime di un gioco che riscuote sempre più successo tra gli italiani, nonostante i risultati sul campo.
LA PARTITA – E’ durata infatti appena 25 minuti la partita degli azzurri, che in vantaggio al 9’ con un piazzato di Canna, hanno iniziato una battaglia a suon di calci di punizione guadagnati e concessi, che ha tenuto il risultato in parità con due piazzati dell’apertura italiana e due del primo centro inglese Farrel, fino al 25’, quando l’apertura anglosassone Ford ha violato la meta italiana aprendo le marcature dei britannici. A 5 minuti dalla fine del primo tempo un altro calcio di punizione di Canna in mezzo ai pali ha permesso alla squadra di Brunel di rimanere vicina nel punteggio, ma nella seconda frazione il gioco è stato a senso unico.
Continuamente foraggiati da palloni di qualità, da parte del mediano di mischia Ben Youngs, eletto poi Man of the Match, l’Inghilterra è salita in cattedra andando in meta per tre volte con il talentuoso secondo centro Jonathan Joseph ed una con l’indomabile Owen Farrel, autore anche di tre trasformazioni e un altro calcio piazzato.
Le sostituzioni dei ball carrier Garcia e Zanni per problemi fisici e l’enormità di palloni persi sui punti d’incontro, insieme alla costante superiorità inglese nel gioco al largo, ha così trasformato un incontro iniziato alla pari e terminato in una disfatta.
Ora gli azzurri avranno a disposizione due settimane per preparare il prossimo incontro che si giocherà nuovamente a Roma sabato 27 febbraio contro una Scozia che non più quella squadra che in tante occasioni ci ha salvato dal cucchiaio di legno.
Foto: Matteo CARROZZONI © Roma, stadio Olimpico