(di Sabrina Vecchi) “Il presepe è nell’immaginario collettivo l’immagine più bella del Natale”, ha dichiarato il vescovo di Rieti
Domenico Pompili nel suo primo messaggio natalizio alla guida della nostra diocesi. Difatti, sarà a
Greccio davanti all’immagine del presepe vivente, rievocato come ogni anno nel luogo dove prese vita nel 1223 grazie a San Francesco, che il vescovo
trascorrerà la notte di Natale e celebrerà la messa di mezzanotte.
Monsignor Pompili non nasconde l’affetto per un luogo storico e contemplativo così importante come Greccio, che scelse anche per la sua prima messa episcopale dopo l’ordinazione del 5 settembre, e che tiene sempre ben presente per ritrovi ed appuntamenti cruciali come il prossimo meeting internazionale dei giovani.
Pompili sfiora le
recenti polemiche sui tentativi di esclusione del presepe nelle scuole “di tanto in tanto rischia di diventare l’oggetto di una contesa pubblica che poco ha a che fare con il suo originario significato”, e ci propone una chiave di lettura per entrare dentro il suo mistero: “Più che i bambinoni che hanno ostentato il presepe in una scuola, servono dei bambini. Se non all’anagrafe, almeno nelle intenzioni. Solo il bambino è in grado di apprezzare il carattere di bellezza e di realtà che la scena della Natività lascia emergere. Altri sguardi deturpano il senso dell’intuizione di Francesco che nell’infinitamente piccolo di una creatura che strilla coglie la presenza di Dio”.
“Il presepe va contemplato in silenzio – ci suggerisce il vescovo – assorbendone sensazioni e verità, ed evitando di farne oggetto di polemiche sterili e becere”. E quando le verità sono anche storiche e territoriali l’emozione vale doppio, ed il significato profondo e mite del Natale, spogliato di ogni apatia o consuetudine conformistica e consumistica, ci dà appuntamento per domani sera, giovedì 24 dicembre, a partire dalle 22.30 nella Betlemme reatina.
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