Domenico Teodori – Segretario Uil fpl Rieti interviene sulla ricollocazione dei dipendenti dalle Province.
“Non ci piace – scrive Teodori – soprattutto quando in ballo c’è il futuro professionale di tanti lavoratori, dire ‘L’avevamo detto’, ma oggi, per noi della Uil Fpl, non è possibile tacere. Come più volte sostenuto, quanto sta facendo seguito all’abolizione delle Provincie mette chiaramente in luce quanto l’intera azione non avesse null’altro scopo se non quello di fare della demagogia e quel che è peggio è che l’operazione non solo è inutile, ma dannosa. La soppressione dell’Ente non ha prodotto né produrrà alcun risparmio sulla finanza pubblica, mentre, di contro, non è ora più chiaro con quali risorse dovranno essere svolti alcuni importanti servizi che toccano direttamente i cittadini come le scuole o la manutenzione delle strade. In più, ora, il problema oltreché sulla comunità ricadrà anche sui singoli dipendenti, uomini e donne, rei esclusivamente di essere titolari di un posto di lavoro in un ente giudicato ‘inutile’. L’accordo che le organizzazioni sindacali hanno raggiunto per la riallocazione del personale ha fatto si che non ci fossero esuberi e quindi perdite di posti di lavoro; gran parte del personale dovrà essere assorbito dall’Ente Regione che, secondo logica, avrebbe dovuto utilizzarlo in quelle funzioni che dalle Province transiteranno alla Regione. E qui l’inghippo. Abbiamo notizia che la Regione Lazio stia dislocando senza un preciso criterio queste professionalità tanto che vorrebbe imporre all’Arpa Lazio l’acquisizione di circa 30 operatori a prescindere dalle professionalità posseduta. È bene specificare che Arpa Lazio è un’agenzia per la tutela e la prevenzione ambientale con professionalità specifiche ed imporre l’acquisizione di personale non preparato per supportare tali attività significa non solo mettere in difficoltà la normale attività dell’agenzia, già in forte sofferenza economica, ma sarebbe soprattutto avvilente per i lavoratori stessi che si ritroveranno ‘parcheggiati’ in posti di lavoro che nulla hanno a che vedere con la loro professionalità e la loro storia lavorativa. Ancora una volta la comunità paga le scelte sbagliate di un Ente. La Regione Lazio non può scaricare sui cittadini e sui lavoratori le conseguenze di una legge sbagliata, come sindacato ci batteremo perché vengano presi in considerazione dei parametri sensati per il trasferimento di questi lavoratori. Intanto, nonostante tutto quanto sta accadendo, la Regione Lazio ancora non ha firmato la legge sul riordino e, visto che il termine ultimo è il 31 dicembre, abbiamo timori che l’ente stesso venga commissariato dal Governo”. Foto (archivio) RietiLife ©