(di Sabrina Vecchi) Notevole afflusso di pubblico, come da previsioni, all’incontro con lo scrittore “montanaro” Erri De Luca, organizzato all’Auditorium Varrone da CAI e Comune di Rieti. De Luca fu infatti lo scorso anno protagonista di un memorabile pomeriggio a Rieti, allora in compagnia dell’amico e collega Mauro Corona, di cui si ricordano ancora gli entusiasmi e le lunghissime code di persone accorse per ascoltare gli emozionanti racconti di vita narrati dalla viva voce dei protagonisti.
Erri De Luca, reduce da una recente e discussissima assoluzione per istigazione a delinquere che lo vedeva imputato per essersi opposto incisivamente ai cantieri della TAV della Val di Susa, non ha ancora una volta deluso le aspettative tenendo il pubblico incollato alle sedie durante la lunga chiacchierata a trecentosessanta gradi con Ines Millesimi.
Forte appassionato di arrampicate e di difesa dei valori della cultura montana, fine conoscitore musicale e uomo di arguta vivacità intellettuale, lo scrittore ha toccato i temi più trasversali: attualità, cambiamenti climatici, terrorismo, paura, per tornare sempre al filo conduttore dell’assoluta dedizione verso la natura ed i suoi ritmi. Un breve ricordo, sempre ironico come nel suo stile, anche per il brutto periodo dell’ischemia avuta nel marzo 2015 proprio durante un’arrampicata, “dopo il malore ho ripreso a scalare subito, ma mi ha dato fastidio aver avuto a che fare con scherzi dovuti al mio interno, io che sono abituato ad affrontare le insidie che provengono dall’esterno”.
Per finire con un’appassionata attestazione di stima verso Papa Francesco, che giunge del tutto inaspettata se a pronunciarla è un dichiarato non credente: “È la prima volta nella vita che mi capita di essere grande ammiratore di un Papa senza per questo discostarmi dalla mio essere, lo considero l’unica personalità politica all’altezza dei problemi di oggi”.
Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©