Sulla vertenza dei lavoratori della cooperativa Quadrifoglio (leggi la notizia) intervengono per la FP CGIL RIETI Roma EVA, Gianni Ciccomartino e Annalisa De Sisto.
LA NOTA DELLA FP CGIL
In questi giorni abbiamo assistito al succedersi di comunicazioni convulse, che a vario genere interessavano gli organi di stampa della vicenda Quadrifoglio.
E’ vero che ai lavoratori della coop. Quadrifoglio sono state recapitate lettere di licenziamento e la minaccia di non pagamento degli stipendi dal mese di novembre.
E’ altrettanto vero che a episodi di questo genere, generati dal costante debito del Comune di Rieti nei suoi confronti, la cooperativa Quadrifoglio non è assolutamente nuova. Già in passato sono state recapitate lettere di licenziamento e “bloccati” gli stipendi, sempre in costanza di “relazioni burrascose“ con l’Ente appaltante riguardanti il saldo di una quota più o meno alta di debito pregresso.
In questo caso l’iniziativa della Quadrifoglio si è inserita in un momento (l’ennesimo) di contrattazione, riguardante, apprendiamo, in particolare la transazione di debiti “fuori bilancio “ maturati negli anni scorsi per il funzionamento di importanti servizi (vedi centro alzheimer).
E’ stata nostra convinzione, fin da subito, che l’iniziativa della cooperativa Quadrifoglio andasse nel solco delle precedenti, e cioè in quello di utilizzare i lavoratori e le rappresentanze sindacali per far “pressione“ sull’Amministrazione comunale.
Per questo motivo abbiamo deciso di svolgere il nostro ruolo senza farci strumentalizzare da nessuno, mettendo al centro della discussione le garanzie occupazionali e del servizio che comunque non avremmo consentito e non consentiremo sia interrotto.
A prescindere dal fatto che la coop. Quadrifoglio torni come noi pensiamo sui suoi passi revocando le lettere di licenziamento e garantendo il pagamento delle spettanze, non possiamo esimerci dal condannare la prassi della strumentalizzazione dei lavoratori che vengono colpiti e messi, di volta in volta, in una situazione di insostenibile incertezza. Da questo punto di vista i lavoratori possono stare tranquilli: in ogni caso la FP CGIL non consentirà che i livelli occupazionali vengano intaccati ed i servizi interrotti, coop Quadrifoglio o meno.
Quello che ci dispiace è che gli autori di numerosi interventi pubblici, (che magari dei lavoratori avevano poco interesse quanto piuttosto di tornaconti di altra natura), probabilmente si faranno vivi alla prossima “crisi” o minaccia, ma continueranno a tacere le condizioni di lavoro, contrattuali e reddituali proprio di questi lavoratori (tra l’altro dai vari interventi del recente passato apprendiamo che la casa di riposo avrebbe chiuso almeno 2 volte ed almeno altrettante sarebbe stato chiuso stato chiuso l’asilo di Viale Maraini – quando si dice al lupo al lupo).
Il fatto che i servizi alla persona siano stati interpretati nel tempo come una specie di fisarmonica, e quindi precarizzati, piuttosto che resi organici all’amministrazione pubblica li rende, a Rieti come in altre parti di Italia, sempre più deboli di fronte alle ricorrenti “crisi finanziarie”. Siamo convinti, e continueremo ad operare in tal senso, che i servizi alla persona non possono essere regolati da logiche finanziarie piuttosto che dai bisogni reali dell’utenza.
Quindi ad ognuno il proprio mestiere. A noi quello, difficile, di salvaguardare i lavoratori e i servizi che essi erogano, a prescindere dai rapporti tra appaltante ed appaltatore. Su questo punto c’è senz’altro molto da fare a partire dai prossimi bandi inerenti gli asili e l’assistenza specialistica.
E ci si passi la battuta: chi oggi parla di esternalizzazione dei servizi, probabilmente fa finta di non sapere che i servizi sono stati esternalizzati, di fatto, quantomeno dall’anno 2000, quando l’amministrazione comunale dell’epoca comunicò ai vincitori di un concorso pubblico per la sostituzione degli educatori degli asili comunali, che la procedura era di fatto annullata in quanto era intenzione del Comune “appaltare all’esterno” la fornitura degli operatori, e anche per il servizio di assistenza specialistica, si ricorda che le ipotesi di stabilizzazione del personale allora COCOCO (utilizzato con contratto di collaborazione proprio dal Comune di Rieti per circa 3 anni) vennero accantonate mentre si provvedeva comunque alla “stabilizzazione” dei dirigenti) salvo poi riappaltare il servizio all’esterno (coop. Quadrifoglio).
Foto: RietiLife ©