(di Roberto Pentuzzi) Dopo il bel successo della Npc Rieti sulla Virtus Roma per 75-64 di fronte ai 2000 del PalaSojourner (leggi cronaca e tabellini e guarda le foto) ieri sera la sala stampa era molto affollata, anche per la nutrita presenza di giornalisti romani.
La battuta a caldo del presidente Giuseppe Cattani trasferisce entusiasmo, ma ricorda sempre a dove proviene tanta passione.
“Avevamo vinto altri derby – dice contento il presidente della Npc – ma di categorie inferiori, questo sì che è un derby di alto livello e mi riempie di gioia averlo portato a casa con pieno merito.
Luciano Nunzi fa da contraltare. “Era una partita che nascondeva tante insidie a livello psicologico – spiega il coach di Rieti – invece è stata caratterizzata da una grande concentrazione fin dall’inizio. Mi aspettavo di chiuderla prima, però complimenti anche a loro che non hanno mai mollato di un solo centimetro. Di contro noi siamo stati bravi a mantenere il piano partita, riuscendo a limitare giocatori importanti, a parte i due tiri finali di Voskuil. Nicolò (Benedusi) e Shak (Hidalgo) per 26 minuti hanno fatto su di lui un lavoro mostruoso che ci ha permesso di mettere tanto fieno in cascina per tenere i romani a distanza”
“Mortellaro ha prodotto una prestazione eccezionale – prosegue Luciano Nunzi – continuando su quel trend positivo che conduce dalla prima partita. Ha una grande intelligenza tattica, ha capito cosa serve alla squadra e la squadra ricambia la fiducia in lui. I giovani stanno crescendo ed una parte di una nostra potenziale crescita dipende da loro. Hanno capito perfettamente il loro ruolo e ci danno un grande aiuto, quando vengono chiamati in causa godono della mia fiducia e di quella dei compagni. Oggi sono molto contento dell’attacco, quattro giocatori in doppia cifra ed uno a nove punti. In queste quattro partite abbiamo avuto sempre un top scooter diverso è questo è un segnale importante. Avere sempre lo stesso giocatore come miglior realizzatore renderebbe la squadra prevedibile”.
“Ci portiamo a casa altri due punti che ci fanno comodo – chiude il coach – ma non ci tolgono la pressione nei confronti della partita con Agropoli. Anzi dobbiamo sottoporci noi stessi ad una autopressione che non è mai negativa, ma che ci può aiutare a mantenerci sul pezzo. Dobbiamo capire quale è la nostra identità in questo girone ed in questo campionato estremamente difficile”.
“Siamo stati penalizzati da una giornata al tiro – dice la sua anche Guido Saibene, coach della Virtus – soprattutto da tre, deficitaria. Altro problema è stato quello di dover recuperare più volte un distacco ed è un aspetto negativo e su cui meditare. E’ pur vero che la squadra, seppur in affanno, ha dimostrato di avere energia per arrivare. Poi c’è stata la palla persa ed il break di Rieti e la partita si è chiusa lì”.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©