(di Sabrina Vecchi) Il nuovo Vescovo di Rieti, Domenico Pompili, ha scelto il santuario di Greccio, luogo simbolo della nostra Valle Santa e del culto francescano, per celebrare la sua prima Messa.
Erano in molti ad attenderlo, fedeli, cittadini del luogo ed i tanti parrocchiani delle Diocesi di Anagni, Alatri ed Acuto giunti in provincia per la cerimonia di ordinazione di ieri, ancora carichi di emozione per aver assistito personalmente alla consegna della mitra, l’anello ed il pastorale al “loro” Don Domenico. Commossi i frati del santuario, particolarmente fieri di essere stati protagonisti di questa prima uscita episcopale, che hanno donato a Monsignor Pompili un presepe allestito in un’anfora di terracotta, perché a Greccio, si sa, “è Natale tutto l’anno”.
Una giornata festosa dedicata in particolare ai giovani – presenti gruppi di scout, studenti, volontari ed i componenti dell’Azione Cattolica Reatina -, che hanno cantato e suonato per porgere un gioioso benvenuto al nuovo Vescovo ed iniziare la preparazione in vista della Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia. Sua Eccellenza Pompili è apparso rilassato ed evidentemente soddisfatto dell’impegnativa giornata di sabato, e non ha mancato di salutare ed abbracciare le persone giunte per conoscerlo, con un particolare riguardo verso bambini, anziani e malati.
Un modo di fare spontaneo e confidenziale che sta piacendo molto ai reatini, affascinati da questo Vescovo così giovane e disinvolto scelto direttamente da Papa Francesco, e che tanto lo ricorda nell’atteggiamento, nella simpatia e nel facile sorriso.Divertente corollario di questa prima impressione, al termine della funzione liturgica Monsignor Pompili, ancora poco avvezzo nell’impartirla, non ricorda le parole della benedizione finale propria del Vescovo, e chiede suggerimento ai sacerdoti concelebranti, per poi “riprovare”. Tra i banchi spuntano sorrisi, esplode un lungo applauso e scende qualche lacrimuccia, semmai ne fossero rimaste da ieri. Ed il ghiaccio è definitivamente rotto. Foto: Lorenzo MIRABELLA ©