Manca il sangue nella Regione Lazio. Solito problema estivo, per il quale la Regione cerca di sensibilizzare i suoi cittadini. Un fatto di rispetto verso il prossimo, un emergenza sanitaria, ma anche una questione economica e di risparmio sulla spesa pubblica.
“Oggi nella Regione Lazio – fanno sapere dalla Pisana – rispetto al fabbisogno, mancano 30mila sacche di sangue. Questo dato oltre a produrre notevoli problemi organizzativi per garantire il necessario approvvigionamento comporta anche un notevole impegno finanziario annuale pari a sei milioni di euro che vengono spesi per l’acquisto delle sacche mancanti in altre Regioni. E’ stato deciso di convocare periodicamente con le associazioni un tavolo poiché sono elemento essenziale per garantire la raccolta di sangue”.
Per diciotto associazioni di donatori di sangue agosto sarà il tempo per una raccolta straordinaria finalizzata a implementare in modo significativo la disponibilità del plasma nel sistema sanitario regionale. L’iniziativa è coordinata con il Centro regionale sangue del Lazio del quale da pochi giorni è stato nominato un nuovo dirigente che si è fatto promotore dell’incontro con tutte le associazioni. All’appello hanno risposto in diciotto: l’Avis regionale che nei prossimi giorni attiverà tutte le sedi diffuse in moltissimi comuni del Lazio, l’Avis di Roma, e quella Provinciale, l’associazione EmaRoma, l’Adspem, l’Ematos- Fidas, l’Associazione donatori dell’Opedale Grassi di Ostia, e l’associazione Blood Runner, La Rete per tutti, EMA Amici di Nino Manfredi, Amici dell’Universita Campus Biomedico, Associazione Ptv, Advs Op Bambin Gesù, Associazione Roma Est Policlinico Casilino e Ospedale Pertini, Associazione Carla Sandri, Advsp, Croce rossa provinciale di Roma Comitato regionale Lazio.
L’Avis di Rieti, nei giorni scorsi, aveva sensibilizzato sul problema sangue: il presidente Aldo La Fiandra aveva affermato che “i malati non vanno mai in ferie” esortando alla donazione i donatori più assidui o i neofiti (leggi). Foto (archivio) RietiLife ©